Inquinamento: Venetoradicale punta il dito contro le acciaierie, Dalla Pozza replica
Giovedi 1 Marzo 2012 alle 23:49 | 1 commenti
Davanti a palazzo Trissino dimostrano i simpatizzanti di Veneto radicale con Maria Grazia Lucchiari, componente della Direzione VenetoRadicale e del Comitato Nazionale Radicali Italiani, e con Fiorenzo Donadello, il rappresentante vicentino di VenetoRadicale. E, sottolineando le inadempienze dell'amministrazione ferma dopo il 2007, puntano il dito (qui il video, ndr) essenzialmente contro l'inquinamento industriale (il 55% del totale anche secondo i dati del Comune) e, segnatamente, delle acciaierie Valbruna e Beltrame.
I manifestanti incontrano anche l'assessore Marco Dalla Pozza, che si ferma a parlare con loro, prima adirato per l'esposto presentato in procura, poi indispettito per l'interrogazione del deputato radicale Elisabetta Zamparutti, quindi disponibile a un confronto, ma irremovibilemnte non di fronte alla telecamera.
Detto che le ragioni di VenetoRadicale sono state esposte anche nel comunicato del movimento, sintetizziamo al massimo le dichiarazioni dell'assessore all'ambiente: «Anche io, come cittadino e padre prima ancora che come assessore, sono interessato alla salubrità dell'aria ma contesto che il Comune di Vicenza non stia rispettando le norme esistenti anche se le risposte non le darò quì, ma, visto, che è stata fatta un'interrogazione alla Camera, le trasmetteremo per via gerachica. Sono, comunque, disponibile a un confronto sui dati se viene fatto senza puntare il dito contro Vicenza, accusata di essere una delle città più inquinate d'Italia. Sull'inquinamento industriale la competenza non è comunale, fermo restando che ogni azienda rispetta i vincoli di legge e che è la sommatoria delle loro emissioni il problema. Sulla politica di avere parcheggi al centro posso dire che la stessa è legata alla necessità di far cassa, mentre, grazie anche al tesoretto della vendita delle quote dell'autostrada, stiamo intervenendo anche per potenziare le piste ciclabili. Il non sufficiente monitoraggio con le centraline è legato ai tagli regionali a carico dell'Arpav mentre non si fa altrettanto con carrozzoni inutili. E poi, siamo sinceri, il problema è globale e non solo di Vicenza. E, poi, diciamolo, altrove la situazione è la stessa...».
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