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Pietra di Inciampo a Vicenza? No, ma ci pensa il Comune di Milano a onorare Margherita Luzzatto, vicentina uccisa ad Auschwitz

Di Paola Farina Martedi 23 Gennaio 2018 alle 19:09 | 2 commenti

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Pietra di Inciampo a Vicenza? No, ma ci pensa il Comune di Milano a rendere onore a Margherita Luzzatto, figlia di Gerolamo Luzzatto e Adele Rabbeno, nata a Vicenza il 25 luglio 1878, sposata con l‘Ing. Michelangelo Boehm, arrestata a Tirano (Sondrio), deportata prima a Fossoli e poi ad Auschwitz dove è arrivata nel convoglio N. 8 il 22 febbraio 1944 ed uccisa al suo arrivo. Aveva 65 anni troppo vecchia per lavorare nei campi di Sterminio. A Vicenza abitava a pochi passi dal Palazzo del Comune, come del resto quasi tutti gli ebrei della città (Margherita Luzzato e marito nella foto Fondazione CDEC, Milano).

La maggior parte di loro abitava a ridosso di Corso Andrea Palladio, in contra' dei Giudei (ora Contra' Cavour, ma già allora si chiamava Cavour per volere degli ebrei vicentini che, con una petizione partita da Giacomo Orefice chiesero che la contra' fosse intitolata allo statista), in stradella dei Giudei (detta anche via della Rua), in contra' Dal Monte, in contra' Porti, solo un paio di famiglie erano residenti in periferia, ricordo di una a Monteviale, che ho frequentato in adolescenza.

Margherita Luzzatto si comprava i vestiti da Pitassi, negozio e sartoria di Corso Palladio, angolo Contra' Cavour, era una donna molto elegante, sposata con un "foresto" e che viveva fuori città ma ritornava per trovare gli amici, non mi pare che avesse figli, gli ebrei vicentini non sono mai stati molto prolifici, ho vaghi ricordi di nuclei familiari molto ristretti, è tutto ciò che mi è rimasto in mente di Margherita è quello che mi raccontava mia nonna, ero troppo piccola e molto disinteressata "ai vecchi", ma avevo una straordinaria capacità di memorizzare "quello che i vecchi si dicevano", soprattutto quando si trovano al Cimitero Ebraico o al Caffè la Triestina.

Nemmeno il marito è sopravvissuto alla Shoà, l'ingegnere era nato a Treviso il 25 dicembre 1867, anche lui arrestato il 13 dicembre 1943, è stato detenuto a Sondrio e con il convoglio N. 6 partito il 30 gennaio 1944 è giunto ad Auschwitz il 6 febbraio 1944. Per entrambi non c'è numero di matricola, presumo che essendo anziani siano stati uccisi al loro arrivo.
Oggi alle ore 10:05 sono state posate due Pietre di Inciampo, in via De Amicis 45, a Milano, in onore di una vicentina e di un trevisano. Grazie alla città di Milano!


Commenti

Inviato Venerdi 26 Gennaio 2018 alle 04:57

Grazie al comune di Milano per aver ricordato una nostra concittadina.
Ho una domanda da fare all'autrice dell'articolo: alcune fonti affermano che la signora Luzzato abitasse in realtà in corso Padova. Cosa può dirci a tale proposito?
Comunque il detto "Due ebrei e tre sinagoghe" è sempre valido!
Inviato Venerdi 26 Gennaio 2018 alle 12:52

Anna in parte a ragione, io ho citato Contra' Cavour ma probabilmente era contra' do Rode. Noi viviamo di retaggi e non abbiamo appunti scritti, non siamo la Memoria, molti di noi raccolgono dati con il cuore (a questa categoria ritengo di appartenere anche io), altri per lavoro, per visibilità personale, poi ci sono gli storici veri, i finti storici ed i ladri di notizie. Proprio per l'ultima categoria citata ho smesso di confrontarmi con le parti e posso anche sbagliare. A me non risulta che abitassero ebrei in Corso Padova, ho il ricordo di un nucleo familiare in via XX Settembre e Gioacchino Luzzatto era quota in parte nell'azienda Panciera (1862-1869), ubicata in Borgo Casale e non in Corso Padova. Questi sono dettagli di poco conto, la residenza degli Ebrei non influiva in alcun modo nel Loro destino. Lei ha stimolato la mia curiosità e l'anno prossimo, sarò più precisa.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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