Piazza delle Erbe, le auto nel salotto della città. Quel che non dicono le conferenze stampa
Martedi 9 Aprile 2013 alle 23:13 | 0 commenti
Stamattina in Sala degli Stucchi l’assessore allo sviluppo economico Tommaso Ruggeri ha presentato (qui il nostro servizio) in pompa magna davanti a stampa, commercianti e associazioni una bella serie di iniziative per rivitalizzare un luogo storico, ma forse un po’ dimenticato dai vicentini, come Piazza delle Erbe e le vie limitrofe, da ponte San Michele a ponte San Paolo, situate proprio dietro alla Basilica Palladiana.
Una piazza recentemente svilita dal cantiere per la ristrutturazione della Basilica, un luogo a pochi passi dal cuore del centro storico nel quale da sempre hanno inspiegabilmente la possibilità di transitare e parcheggiare tutte le auto, con o senza il permesso per entrare nella zona a traffico limitato, la famigerata Ztl che dovrebbe preservare il centro storico dai veicoli e favorire le passeggiate dei cittadini.
Nella conferenza stampa di questa mattina ovviamente non si è mai fatto cenno all’eventualità di chiuderla al traffico, né da parte dell’assessore Ruggeri e tantomeno da parte dei commercianti; così i prodotti agroalimentari dei mercatini che si insedieranno da maggio potranno assorbire con tranquillità la polveri sottili degli scarichi.
Basta restare un quarto d’ora (foto) in Piazza delle Erbe, un pomeriggio di aprile, nemmeno in orario di punta (e senza la pioggia), per essere avvolti da quella inquietante sensazione di trovarsi in una delle stradine di Lima o, per restare più vicino a casa nostra, tra i vicoli di Napoli: il traffico in Piazza delle Erbe è continuo con un via vai di auto e tante sono le auto parcheggiate negli spazi blu o proprio sotto i cartelli di divieto.
Poi quando si gira la testa e si vedono alcuni turisti giapponesi che dopo aver disceso le scale della Basilica tentano di attraversare la strada e per poco non vengono investiti da un’auto uscita dalla curva in stile Gran Premio di Formula 1, beh quando vedi una scena simile allora è proprio il momento di vergognarsi per la tua città , la città che ami. Tu che non la scegli per appropriartene in ipocrite conferenze stampa.
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