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Piano del Lavoro. Rispondono Idv e Psi

Di Giorgio Langella Domenica 31 Luglio 2011 alle 12:05 | 0 commenti

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Qualche settimana fa il PdCI-FdS di Vicenza ha spedito alle forze politiche e sindacali provinciali un documento dal titolo "Per un nuovo progetto di sviluppo e un Piano del Lavoro". Una proposta di analisi ed iniziativa unitaria con la consapevolezza della necessità di affrontare i problemi del lavoro e dello sviluppo in maniera scientifica e approfondita. Risulta evidente come sia assolutamente improduttivo affrontare queste problematiche con una visione parziale delle cose.

Agendo in questa maniera si cade spesso nella declamazione di slogan e frasi propagandistiche. Una maniera "normale", questa, con la quale la "moderna politica" (sia essa partitica, sindacale o imprenditoriale) costruisce progetti che nascono deboli o inutili. Progetti che, come si può constatare in moltissimi casi, non hanno conseguenze apprezzabili e, soprattutto, non modificano l'esistente. Generalmente si individua un problema, si studia e si approfondisce poco, ci si basa su sensazioni e si critica addebitando sempre agli "altri" le responsabilità della situazione. È successo anche nell'ultima assemblea confindustriale di Vicenza. Belle parole, frasi ad effetto, una durissima critica alla "politica" incapace, nessuna autocritica, pochissimi numeri sulla crisi, nessun vero progetto di alternativa. Un programma costruito sulla propaganda di chi ha pesanti responsabilità della situazione di crisi che stiamo vivendo. Chi ha voluto la legge 30, chi impone contratti di lavoro sempre più individuali e a tempo determinato non può dire di essere contro la precarietà (soprattutto dei giovani). Chi ha delocalizzato e continua a farlo, non può dire che il lavoro deve restare in Italia. Chi ha dirottato enormi risorse dal lavoro alla finanza, non può affermare che bisogna dare impulso al manifatturiero. Chi ha esportato denaro all'estero e lo ha fatto rientrare grazie allo scudo fiscale (e paga solo la prima rata del 5% sfruttando il fatto di essere rimasto anonimo), non può dichiararsi nemico dell'evasione fiscale. Chi ha applaudito l'amministratore delegato della ThyssenKrupp condannato a 16 anni e mezzo per il rogo dove sono morti 6 operai, difficilmente può dichiararsi paladino della sicurezza in fabbrica. In un paese normale non sarebbe credibile pronunciare parole smentite dalla concretezza dei fatti. La proposta dei comunisti di Vicenza nasce dalla necessità di conoscere la realtà, dalla volontà di disegnare una "mappa dell'esistente" con le relazioni che collegano tra loro le informazioni raccolte, dall'esigenza di interpretare la realtà, dalla convinzione che non c'è più tempo (né voglia) di propaganda. È una proposta semplice: si uniscano le forze e si affrontino i problemi per quello che sono. Si propongano risposte e si elaborino programmi che partano dai principi, dai valori e dai diritti costituzionali. Si costruisca un progetto condiviso e credibile. Un "Piano del lavoro" provinciale, appunto. Questo può diventare la base di una politica di sviluppo realmente alternativa alle varie panacee fallimentari via via proposte. Il primo risultato di questa proposta è stato senza dubbio positivo. Nonostante le risposte di fatto negative o assenti delle organizzazioni sindacali. Risposte che derivano certamente dalla necessaria divisione dei ruoli tra sindacato e partiti ma che dovrebbero almeno lasciare spazio per collaborazioni sulle cose concrete e sulla condivisione delle informazioni. Tra i partiti politici locali, la collaborazione con IdV e PSI è dichiarata in un comunicato unitario. Alla prossima riunione di lunedì 25 luglio si auspica che possano e vogliano partecipare anche le altre forze che sono state invitate a dare il loro contributo. Questo progetto nasce quindi senza "cappelli politici" ma con una firma molto chiara: quella di forze politiche che si richiamano alla Costituzione e che evitano le polemiche sterili e pretestuose sulla forma delle alleanze, sui posti da occupare, sulle primarie. È un buon segno perché si rimette in moto la politica intesa come passione e non come occupazione di posti più o meno di potere. Forse è un'utopia ma la priorità per le organizzazioni che hanno iniziato a costruire questo "Piano del lavoro" è quella di come affrontare il problema della mancanza di lavoro e come progettare un futuro nel quale i giovani non siano più precari e la Repubblica possa garantire a tutti i cittadini quello che è il primo diritto costituzionale: un lavoro sicuro, a tempo indeterminato e giustamente retribuito. Il "Piano del lavoro" è un progetto concreto, un contributo reale per far uscire la politica dalle sabbie mobili nelle quali è stata cacciata da quando i grandi partiti di massa si sono trasformati in "comitati elettorali" molto più attenti agli affari che al "bene comune".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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