Pfas, incontro commissione ambiente di Montecchio e Miteni, M5S: come interpretare l'assenza di sindaco e vicesindaco?
Giovedi 20 Ottobre 2016 alle 11:00 | 0 commenti
Di seguito la nota congiunta di Sonia Perenzoni, consigliere M5S Montecchio Maggiore, Jacopo Berti e Manuel Brusco consiglieri M5S regione Veneto
Finalmente dopo mesi di attesa martedì sera si è svolta la commissione ambiente e territorio a Montecchio Maggiore, dove sono stati invitati i vertici di Miteni spa. Si sono presentati l'amministratore delegato Antonio Nardone con l'avvocato aziendale Luca Prati (un luminare del diritto dell'ambiente). La presenza dell'avvocato è decisamente un buon segno. Evidentemente stanno prendendo seriamente la cosa, d'altra parte l'investimento in legali è indice della volontà di resistere fino alla fine. Ma l'inquinamento continua, si sta ampliando e purtroppo per loro dal 2015 si applicano gli ecoreati con pene da 5 a 15 anni di carcere.
La consigliera comunale di Montecchio Maggiore dichiara basita:
"Noto con estremo stupore che il sindaco ed il vicesindaco di Montecchio Maggiore non erano presenti alla commissione. Come dobbiamo e come devono interpretare i cittadini queste pesanti assenze? Disinteresse? Oppure una chiara volontà di non "immischiarsi" in lotte con poteri troppo forti?"Durante la commissione, che a tratti è stata surreale, Nardone ha dichiarato che per colpa della cattiva pubblicità non trovano nuovi dipendenti disposti a lavorare nel loro stabilimento e che stanno subendo un grave danno d'immagine. Rispondiamo con il fatto che gli agricoltori e gli allevatori non potranno più utilizzare l'acqua dei loro pozzi privati ma dovranno pagarsi i ï¬ltri oppure usare l'acqua dell'acquedotto con ingenti spese. E cosa diciamo ai 350.000 Veneti che non sono più tranquilli a bere l'acqua del rubinetto? E della loro salute? Non possiamo certo sminuire il tutto dando la colpa agli stili di vita.
I consiglieri regionali Jacopo Berti e Manuel Brusco aggiungono: "Fra le varie risposte che diamo alla Miteni, ci teniamo a puntualizzare che, a differenza di quanto dicono, i Pfas a catena corta sono dannosi citando uno studio che dice il contrario. Dallo studio di Perez (2013) si eÌ€ visto che i PFAS a catena corta (ovvero quelli a 4 atomi di carbonio, che la Miteni dice non essere dannosi) si accumulano in vari tessuti (reni, fegato, ossa, polmoni e cervello. E rimane aperta la questione se questi composti possano essere legati a disturbi neurologici gravi nei bambini come l'autismo.Ne segue quindi che la produzione di PFAS a catena corta (quelli che la Miteni difende), non eÌ€ esente da tossicitaÌ€ sia ambientale che per la salute dell'uomo, anche in conseguenza del fatto che la puriï¬cazione dell'acqua con ï¬ltri a carboni attivi non permette di eliminare completamente i PFAS, in particolare proprio quelli a catena corta".
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