Pfas, il Consiglio di Bacino Valle del Chiampo e Gianpaolo Bottacin: "dateci i soldi se ci sono per risolvere il problema, siamo pronti ad intervenire"
Martedi 14 Novembre 2017 alle 21:42 | 0 commenti
Il presidente del Consiglio di Bacino Valle del Chiampo, Giorgio Gentilin, interviene in merito alle dichiarazioni fatte recentemente dal ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti. "Il ministro" dichiara Gentilin "ha rilasciato una dichiarazione inerente agli ormai famosi 80 milioni di euro che devono essere investiti per portare l'acqua pulita nella zona rossa. Galletti, poi ripreso dall'assessore regionale Gianpaolo Bottaccin (nella foto) ha ribadito di aver stanziato per i nuovi acquedotti 80 milioni di euro."
"Ma sappiamo anche - continua Gentilin -, come ricordato dal direttore generale per la salvaguardia del territorio e delle acque del ministero dell'ambiente, dottoressa Checcucci, che la tempistica per l'effettiva disponibilità delle risorse dipende dal MEF trattandosi di un fondo pluriennale. Durante un successivo incontro con le mamme No-Pfas il ministro ha anche dichiarato che gli 80 milioni sono fermi perché ‘mancano le carte' da parte della Regione Veneto. La Regione ha replicato istantaneamente ribadendo di aver inviato la documentazione completa corredata da una corposa relazione tecnica, contenente anche gli elaborati grafici, che descrive gli interventi, per la precisione 19, individuando per ognuno descrizione, lunghezza, diametro, portata, costi, tempi, priorità ."
"In sostanza abbiamo l'impressione - sottolinea rammaricato il presidente - che si tergiversi e che sulla questione si stia giocando un confronto politico innescato dal governo, da qui deriva il nostro timore che l'iter di abbattimento dei PFAS rischi di allungarsi causando un serio problema, poiché la Regione è già pronta, attraverso Veneto Acque e i gestori dei consigli di bacino del Medio e Basso Veneto, a partire con i vari interventi (segmenti A, H, etc...)."
"Come presidente del Consiglio di Bacino Valle del Chiampo - continua Gentilin - lancio un appello al Governo, al ministro Galletti e al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, affinché ci diano la certezza di quegli 80 milioni, prima tranche di 225, finalizzati al risanamento del Medio e Basso Veneto. Noi siamo pronti, con l'anno in entrata, a partire con i lavori e serve quindi la certezza delle risorse."
"Ho purtroppo il sospetto - aggiunge Gentilin - che i rallentamenti siano di natura squisitamente politica e non tecnica. La natura politica è una non celata contrapposizione fra un Veneto che recentemente si è espresso con netto "sì" per l'autonomia e il governo centrale. Rischiamo quindi di pagare questa contrapposizione, sulla scorta del leit-motiv per cui siamo considerati ricchi e capaci quindi di autofinanziarci interventi anche di natura strutturale come quello in questione. E' certo che non possiamo imporre nuove tasse locali e che serva l'intervento dello Stato anche perché Pfoa e Pfas non sono solo ‘patrimonio del NordEst', area nella quale abbiamo già ottenuto grandi risultati nelle zone rosse, con un netto abbattimento degli inquinanti, ma ci sono i tutta Italia."
"Non intendiamo - conclude Gentilin - essere dei semplici battistrada o sperimentazione contro inquinanti che esistono anche in altre parti del Paese. Mi auguro che sulla scia della serietà dei nostri gestori, basti citare Acque del Chiampo e il suo operato apprezzata anche a livello regionale, che il governo faccia responsabilmente la sua parte. Molti degli interventi sono previsti anche nei Piani d'ambito dei gestori. Vogliamo quindi certezze, siamo buoni amministratori e vogliamo continuare ad esserlo anche di fronte a questa problematica."
Sulla stessa lunghezza d'onda anche le affermazioni dell'assessore all'ambiente e alla protezione civile regionale Gianpaolo Bottaccin il quale commenta i ritardi in questo modo:"Se ci sono i soldi il governo ce li dia. Quella dei progetti è una scusa; i preliminari sono già stati inviati, mentre quelli esecutivi verranno fatti da chi si aggiudicherà l'appalto integrato, come da codice degli appalti."
"Il governo- continua Bottacin - farebbe meglio a spiegare i motivi per i quali sul dissesto idrogeologico, per esempio, nel riparto per i costi di progettazione per opere di mitigazione del rischio, l'80 % dei fondi sono stati destinati al sud, il restante 20% al centro nord."
"La soluzione è che sia data subito l'autonomia alla regione del Veneto - conclude l'assessore -, così avremmo i soldi senza dover aspettare i tempi del governo. Già ci siamo sostituiti all'esecutivo per la fissazione dei limiti per i Pfas, se ci lasciano i soldi ci sostituiremo anche nel finanziamento dei nuovi acquedotti e delle opere per mitigazione del rischio."Â
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