Quotidiano | Categorie: Politica, Ambiente

Pfas. Cristina Guarda (AMP) sollecita vademecum per cittadini e donne in cinta e Manuel Brusco (M5S) chiede di estendere area di sorveglianza

Di Note ufficiali Mercoledi 28 Marzo 2018 alle 17:11 | 0 commenti

ArticleImage

Pfas, rischi esposizione. Cristina Guarda (AMP): "Perché la Giunta non ha ancora predisposto un vademecum per la tutela dei cittadini e delle donne in gravidanza?".
"Malgrado sia passato già un anno dal mandato ricevuto unanimemente dal Consiglio regionale, la Giunta non ha ancora avviato una vera campagna informativa a beneficio dei cittadini, capace di fornire consigli ed indicazioni sugli accorgimenti da adottare e sugli esami medici da fare per individuare e limitare gli effetti dannosi dei Pfas sulla salute, in particolare materna e neonatale". A denunciarlo è la consigliera regionale Cristina Guarda (AMP) che con un'interrogazione solleva la questione.

"Era l'aprile dello scorso anno quando in aula venne approvata una mozione da me presentata come prima firmataria, con la quale è stato dato pieno mandato al governo veneto di dare la massima protezione ed informazione, diffondendo tra la popolazione maggiormente esposta una serie di avvertenze e di precauzioni. Eppure da allora nulla è stato fatto, se non un depliant di iniziativa della Asl berica che informa soltanto sul tema Pfas, ben diverso dal richiesto vademecum capace di guidare la cittadinanza nel capire cosa fare per tutelarsi e per garantire la salute propria e dei propri cari. Tutto ciò sebbene i richiami sulla necessità di intervenire e di garantire un'informazione trasparente e indicazioni mediche chiare, siano stati più che autorevoli".
La consigliera fa in particolare riferimento all'appello lanciato da Ernesto Burgio, "pediatra ed esperto di punta dell'European cancer and environment research institute di Bruxelles, ed uno dei massimi studiosi a livello mondiale circa il rapporto tra degrado dell'ambiente e salute umana. Il suo richiamo è inequivocabile e invita in modo accorato le istituzioni ad agire, soprattutto perché il rischio maggiore dei Pfas si concretizzano durante la formazione del feto e nei primi 2 anni di vita del bambino".
Di qui la domanda di Cristina Guarda rivolta alla Giunta sul perché non sia stata ancora predisposta alcuna campagna informativa.

 

Pfas, Brusco (M5S): "Estendere subito la sorveglianza sanitaria alle zone limitrofe all'area rossa e ampliare il biomonitoraggio"

Estendere la sorveglianza sanitaria alle zone vicine all'area rossa dei Pfas e ampliare il biomonitoraggio: la situazione dei Pfas è gravissima. A dirlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Manuel Brusco, preoccupato per i dati che emergono dalle risultanze sul biomonitoraggio diffuse nei giorni scorsi dalla Regione.
"Quanto emerge dalle prime risultanze dello screening effettuato su oltre 9.500 cittadini residenti nella zona rossa è allarmante - ammette Brusco, che ha ricoperto il ruolo di presidente della commissione regionale sui Pfas - ci è sempre stato detto che queste sostanze chimiche non erano dannose per l'organismo, ma con questo monitoraggio emergono delle verità preoccupanti come valori di colesterolo altissimi e situazioni legate alla tiroide".
"È giunto il momento di intervenire in maniera massiccia e soprattutto celere - tuona il consigliere - innanzitutto va allargata la zona da sottoporre a sorveglianza sanitaria, che oggi conta 21 Comuni".
Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato di recente un emendamento del gruppo M5S che prevede lo stanziamento di un milione e mezzo di euro per includere all'interno della zona di massima allerta anche quei Comuni che ad oggi sono collocati nella zona arancione, ovvero a pericolosità inferiore: nella lista di queste località figurano anche Vicenza, Montecchio Maggiore e Trissino, sede della Miteni.
"Ma non possiamo tralasciare altri Comuni che ad oggi non sono inseriti in alcuna fascia di pericolo o emergenza - avverte Brusco - come Arzignano, i cui pozzi acquedottistici sono prossimi al plume di inquinamento principale, oppure San Bonifacio, la cui frazione di Lobia è a due passi dai pozzi di Almisano. Questi ultimi sono ritenuti il principale vettore di Pfas all'interno delle condotte acquedottistiche di un'ampia zona del Veneto".
"Inoltre, come è stato fatto ad esempio negli Stati Uniti, va ampliato il range di età dei soggetti da sottoporre al biomonitoraggio del sangue - conclude il consigliere pentastellato - i dati sono allarmanti soprattutto per le fasce d'età più giovani analizzate, ovvero a partire dai 14 anni. È opportuno quindi, per tutelare la salute anche dei più piccoli, estendere il monitoraggio del sangue anche alle classi d'età inferiori come chiedono anche le mamme No Pfas e i comitati che si battono perché questa faccenda venga finalmente presa in considerazione seriamente da Regione e Governo. E va fatto in tempi rapidi".

Leggi tutti gli articoli su: Movimento 5 Stelle, pfas, Cristina Guarda, Manuel Brusco

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network