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Pfas, conferenza M5S nel vicentino: "situazione gravissima delle nostre falde"

Di Emma Reda Giovedi 14 Gennaio 2016 alle 17:15 | 0 commenti

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La conferenza organizzata dal Movimento 5 Stelle e da Medicina Democratica del 13 gennaio a Montecchio Maggiore è stata "una divulgazione di nuove informazioni a 360°sul disastro ambientale e l’emergenza sanitaria causati dalla presenza di Pfas nelle falde e in tutta la catena alimentare. L’inquinamento interessa 50 comuni, le province di Vicenza, Padova, Verona e 350.000 veneti" fa sapere il M5S Veneto in un resoconto della serata (nella foto i relatori). Di seguito maggiori i dettagli.

La dottoressa Marina Lecis ha illustrato la situazione gravissima delle nostre falde più profonde. I Pfas hanno irrimediabilmente compromesso quella che era la nostra fonte di acqua pura più grande, la seconda in Europa. Insieme alla Pedemontana e ora anche al TAV stiamo compromettendo le nostre falde.

Gli avvocati Destro e Bortolotto ci hanno spiegato i motivi dei ricorsi al Presidente della Repubblica e al Tar Veneto, entrambi finanziati col taglio degli stipendi di consiglieri regionali e parlamentari veneti del Movimento 5 Stelle.

Il dottor Vincenzo Cordiano ha esposto i danni alla salute derivanti dal consumo di PFAS, il suo studio epidemiologico (al quale invitiamo tutti a partecipare iscrivendosi al sito www.nopops.it) e ha denunciato l’assenza del registro tumori che permetterebbe di capire velocemente l’incidenza dei tumori nei territori contaminati. Ha inoltre illustrato come queste sostanze siano già presenti in tutta la catena alimentare.

Puntuale l’intervento del consigliere regionale M5S Manuel Brusco sull' aggiornamento delle concentrazioni dei PFAS presenti negli alimenti dell' area tramite accesso agli atti ed interrogazioni depositate in Regione.

Essenziale e lapidario l’ intervento di Maria Chiara Rodeghiero sulle responsabilità della Miteni Spa e sulla necessità impellente di tutelare i lavoratori a stretto contatto con i PFAS, a rischio maggiore di contaminazione.

A chiudere e coordinare la partecipazione del pubblico la consigliera Sonia Perenzoni che con coraggio ha saputo gestire il problema dei PFAS nella' area a monte della Miteni ( già interessata da contaminazione di inquinanti sin dal 1970).

L’acqua è fonte di vita, inquinarla irreversibilmente significa attentare alla nostra salute e a quella dei nostri figli.

La situazione è molto grave e la Regione Veneto e il Ministero della Salute devono rispondere ad alcune domande, considerando che i PFAS non dovrebbero essere presenti nemmeno in traccia:

1.     Quanto permangono i PFAS nelle falde acquifere profonde?

2.     Quanto tempo occorre per il risanamento delle falde?

3.     Quanto costa la bonifica dei terreni e delle acque contaminate?

4.     Chi sono i responsabili diretti della contaminazione?

5.     Chi paga il disastro ambientale?

E’ stato inoltre chiesto l’aiuto del pubblico per finanziare insieme al M5S l’azione legale (sono stati raccolti 541,34€) e per sollecitare la neo dirigente del Ministero dell’Ambiente dott.ssa Gaia Checcucci ad occuparsi di questo disastro ambientale.

Entro l’8 febbraio presenteremo al il ricorso al TAR per impugnare la delibera regionale che gravemente allarga le maglie di entrata delle sostanze tossiche nelle acque potabili, di fatto raddoppiandone  i valori obiettivo sui Pfas. Poi, in base alla nuova normativa nazionale sugli ecoreati, procederemo a denunciare la Miteni Spa ( ex Ricerche Marzotto) di Trissino.  L’assemblea molto partecipata ci ha dato il polso della sensibilità raggiunta dalla popolazione sul tema dell’inquinamento della rete idrica da Pfas. Per loro, per tutti i cittadini del territorio e per la salute delle future generazioni il nostro impegno a ripristinare la purezza dell’acqua sarà costante.

Forse, prima di costruire nuovi ospedali, sarebbe il caso di eliminare definitivamente le cause di malattia.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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