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Pfas, accordo Ministero-Regione: nuove risorse per l’emergenza

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 11 Maggio 2016 alle 18:18 | 0 commenti

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La Regione Veneto annuncia che, ferme restando le risorse del precedente “Accordo di Programma integrativo per la tutela delle risorse idriche del bacino Fratta - Gorzone attraverso l’implementazione di nuove tecnologie nei cicli produttivi, nella depurazione e nel trattamento fanghi del distretto conciario vicentino” siglato nel 2005, oggi 11 maggio a Palazzo Balbi si è raggiunta un’intesa di massima con il Ministero dell’Ambiente per mettere a disposizione nuove risorse per l’emergenza PFAS.

E’ quanto ha assicurato oggi Gaia Checcucci, Direttrice del Ministero dell’Ambiente presente stamani a Venezia per partecipare al Comitato di sorveglianza dell’Accordo composto da Province e comuni interessati, aziende, ARPAV, enti gestori e Istituto Superiore di Sanità.

“Soldi disponibili da subito, cosa molto importante – afferma l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin –; abbiamo apprezzato le parole della Direttrice Checcucci che , nel proporre un accordo integrativo, ha promesso che sarà finanziato con il Fondo di sviluppo e coesione al massimo entro tre mesi”.

"Ho molto apprezzato - prosegue l'assessore - anche le parole del rappresentante dell'istituto Superiore della Sanità Lucentini che, confermando quanto da noi sostenuto da tempo, ha ribadito la necessità che il Ministero dell'ambiente definisca al più presto i limiti di tutte le sostanze PFAS, offrendo altresì il supporto dell'ISS al Ministero in tal senso".

Durante l’incontro con il Comitato sono stati trattati anche gli argomenti legati al prolungamento del collettore A.Ri.C.A. e all’impianto di trattamento dei fanghi prodotti nel distretto della concia, quest’ultimo già oggetto di specifico Accordo stipulato nel 2013.

 

In merito alle affermazioni della senatrice Laura Puppato relative alla questione dell’inquinamento da Pfas, le sostanze perfluoro-alchiliche, apparse oggi sulla stampa, interviene l’assessore regionale alle politiche ambientali per confutarne i contenuti.

“Non si può affermare – precisa - che il Ministero dell’ambiente non è stato tempestivamente informato dalla Regione, perché è falso. Infatti, con lettera prot. 303803 del 16 luglio 2013, la Direzione tutela dell’ambiente ha comunicato al Ministero dell’ambiente, a quello della salute, all’Istituto Superiore di Sanità (Iss), all’Ispra, alla Provincia di Vicenza, all’Arpav, alla Direzione regionale prevenzione e all'Unità di progetto veterinaria che erano iniziate analisi e monitoraggi ed era già stata individuata la fonte principale di emissione. La comunicazione diceva anche che erano ‘già stati installati adeguati sistemi di trattamento delle acque potabili per l'abbattimento delle concentrazioni, consistenti in filtri a carboni attivi o, in alternativa è stata disposta la chiusura dei punti di prelievo contaminati, o infine provvedendo alla posa di appositi bypass di collegamento con fonti alternative’".

“Per quanto riguarda poi la fissazione dei limiti – aggiunge – la contraddizione è della sen. Puppato. La Regione non può fissarli di sua iniziativa. A scopo precauzionale ci siamo basati (anche per quanto riguarda l’Autorizzazione Integrata Ambientale) sui valori obiettivo indicati dall’Europa e confermati dall’Iss, ma che non hanno valore di legge. Deve essere chiaro che i limiti per i Pfas che i limiti per i Pfas mancavano e per alcuni di essi mancano tuttora e che in base all’art 101 comma 1 del d.lg. 152/2006 devono essere fissati dal ministero. Le Regioni possono solo, eventualmente, rendere i limiti statali più restrittivi (comma 2). Ma per farlo, il prerequisito è che il ministero fissi tali limiti”.

“Mi pare che la sen. Puppato abbia contribuito solo a fare confusione – conclude – su una questione delicata che sarebbe meglio andasse affrontata e approfondita con cognizione di causa prima di fare certe affermazioni”.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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