"Percorsi di Pace", Vicenza solidale con il popolo palestinese
Venerdi 2 Dicembre 2016 alle 13:51 | 1 commenti
Presentato stamane, 2 dicembre, il calendario di eventi che il Comune di Vicenza ha organizzato in occasione della Giornata mondiale di solidarietà con il popolo palestinese, che si tiene ogni 29 novembre. Istituita dalla Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) alla fine degli anni '70, nella data in cui nel 1947 fu adottata la risoluzione 181, che "stabiliva la creazione in Palestina di uno 'Stato ebraico' e uno 'Stato arabo' con Gerusalemme come corpus separatum sottoposta a un regime internazionale speciale", si legge nella pagina dedicata del sito di UNRIC. "Dei due Stati previsti dalla risoluzione" prosegue, "solo uno, Israele, ha visto la luce. Il popolo palestinese, attualmente di otto milioni, vive principalmente nel territorio palestinese occupato da Israele dal 1967, compresa Gerusalemme est, oltre che in paesi arabi confinanti e in campi profughi nella regione".
Vicenza, il cui Consiglio comunale ha approvato, lo scorso anno, una Mozione di Solidarietà con il Popolo Palestinese, continua a promuovere la pace con due filoni di attività . La rassegna "Percorsi di Pace", grazie alla collaborazione con il Conservatorio Arrigo Pedrollo, che nel 2012 ha dato avvio ad una serie di corsi accademici a Gerusalemme attraverso una convenzione stipulata con l'istituto Magnificat della Custodia di Terra Santa, si aprirà il 5 dicembre dalle ore 17.45 con un incontro ed un concerto presso la sala di contrà San Domenico a Vicenza. L'Orchestra Sinfonica degli Studenti, diretta dal maestro Claudio Martignon, eseguirà brani di Schubert, Solci, Reinecke, Sofianopulo. Il prossimo gennaio un altro incontro darà la parola a Sergio D'Agostino, chirurgo pediatrico di Surgery for Children che lavora in Palestina, mentre in febbraio verrà dato conto di quanto ha fatto il Comune di Vicenza nei territori occupati. Antonio Dalla Pozza, assessore alla progettazione e sostenibilità urbana, ha detto: "non è solo una dichiarazione d'intenti, ma è un impegno pratico quello che Vicenza sta portando avanti nei confronti della Palestina. L'anno scorso abbiamo concluso una parte del programma finanziato quasi totalmente dalla Farnesina: con AIM abbiamo sistemato via Paolo VI a Betlemme, una via centrale della città ". Un'occasione che ha aperto allo "scambio di saperi sulle tecniche costruttive e alla collaborazione per contribuire a sviluppare lavoro. Il Ministero ci ha chiesto di proseguire nei progetti, questa volta sulla gestione dei rifiuti, già avviati dal Comune di Campobasso. Vicenza seguirà un impianto di compostaggio dell'umido nella discarica di Al Minya. Ulteriori fondi verranno stanziati dal Comune per proseguire con la cooperazione internazionale" ha dichiarato Dalla Pozza. Isabella Sala, assessore alla comunità e alle famiglie, delegata ai temi della pace e della cooperazione, ha detto che entrambi i filoni di attività rispondono "all'applicazione dell'articolo 2 dello Statuto comunale, che in linea con la Costituzione ripudia la guerra e promuove la collaborazione pacifica tra i popoli. Proseguire l'attività di cooperazione e di sensibilizzazione è un impegno che vogliamo portare avanti". Roberto Antonello, direttore del Conservatorio Arrigo Pedrollo, ha parlato del "valore sociale della musica di cui parlava già Platone", sottolineando "l'esperienza unica che vede il Conservatorio di Vicenza aprire una sede staccata a Betlemme. Il 5 dicembre ripercorreremo l'esperienza avviata e che ha portato a scambi di buone pratiche, non solo sul lato tecnologico, ma artistico e culturale". Miriam Gagliardi, di Salaam Ragazzi dell'Olivo, e in rappresentanza del Comitato Vicentino per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi, attivo da 3 anni, ha ripercorso la storia dell'associazione, ricordando che "ci sono molti detenuti politici palestinesi, la cui liberazione è stata chiesta tramite una campagna internazionale lanciata nel 2013, sostenuta da migliaia di persone e da 8 premi Nobel per la Pace. È importante inoltre" sostiene Gagliardi, "utilizzare correttamente il lessico: i palestinesi vivono in territori occupati". Dalla Pozza ha aggiunto un ricordo personale, ricordando come "non sia descrivibile la sensazione provata attraversando i checkpoint che si aprono sul muro alto otto metri che divide Gerusalemme da Betlemme."
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