Una presa in giro: per Sperotto, presidente Sia di Grumolo, mancanza rifiuti nasce da crisi
Sabato 10 Settembre 2011 alle 22:38 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Magnani, Comitato Popolare contro la discarica di Sarmego, e pubblichiamo.
Leggendo dal Giornale di Vicenza del 06/ 09/ 2011 l'articolo riguardante la discarica di Grumolo con titolo " La crisi dimezza i rifiuti? Allora tariffe più care", ritengo opportuno intervenire in merito. Nel 2009, nella fase di approvazione del progetto, in sede di Valutazione Impatto Ambientale, il sottoscritto osservava che il Piano Provinciale dei Rifiuti datato 2004, era superato.
Nei calcoli di produzione dei rsu (rifiuti solidi urbani, n.d.r.), su cui era motivata la richiesta di costruzione della nuova discarica a servizio dei121 comuni della provincia, non si teneva conto che dal 2005 era entrato in funzione il digestore di Bassano. Nel piano non erano state tolte le 200 tonnellate di rsu che il nuovo impianto smaltisce giornalmente.
La commissione incaricata alla formazione della VIA, composta di tecnici di nomina politica, convenne che in quella sede non era in discussione il Piano Provinciale. In verità la parte politica, individuabile nell'Assessore provinciale all'ambiente e Presidente dell'ATO rsu, era assente alla riunione. La commissione ritenne il progetto, sotto l'aspetto tecnico, meritevole di approvazione.
Nella fase successiva, con la fusione tra CIAT e Valore Ambiente che ha dato vita a SIA, i soggetti autorizzati a conferire nell'impianto sono limitati ai soli 44 comuni del bacino CIAT e non è più possibile conferire le ceneri di risulta dell'inceneritore di Schio.
Adesso che il Presidente di SIA (Renato Sperotto, n.d.r.) che fino a qualche mese fa ha condotto con incarico di presidente il CIAT, addossi la mancanza di rifiuti alla crisi economica, ha il sapore della presa in giro.
E' sufficiente analizzare i dati sopra riportati per capire che i rsu da smaltire sono poco più di 100 tonnellate giorno. Altro che le 260 dichiarate in progetto.
Perché dobbiamo credere che l'aumento richiesto, che si tradurrà in un aumento in bolletta, si fermerà al 10%? Questa previsione è fatta da chi non ha interpretato per tempo le variazioni al progetto e adesso motiva la mancanza di rifiuti con la favola della crisi.
Qual è il senso dell'insistere con un impianto, chiamato falsamente ampliamento per aggirare la legge che non prevede la costruzione di nuove discariche, e che ancora prima di allestire i lavori di costruzione sfoggia la sua inutilità ?
Forse la risposta sta in una frase della sentenza del TAR veneto che nel 1996 bocciò il primo progetto della discarica di Grumolo: ".... allora la scelta del sito non si spiega se non come una mera scelta economica (calcoli di profitto) ". Una cosa è certa: l'impianto se sarà costruito non farà gli interessi dei cittadini e dell'ambiente.
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