BPVi, riunione con associazioni azionisti. "Noi che credevamo nella BPVi": bagno di sangue trasformazione in spa
Mercoledi 27 Gennaio 2016 alle 15:28 | 0 commenti
Notizie tutt'altro che confortanti quelle che arrivano dall'Associazione "Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza" dopo la riunione per capire la direzione che sta prendendo la sorte della Banca, il destino degli azionisti e dei soci, e che ha messo a confronto i dirigenti Francesco Iorio e Stefano Dolcetta con i membri dell'Associazione, accompagnata dai consulenti dr. Fabio Lugano di Bologna e l'avv. Andrea Filippini del foro di Verona. All'orizzonte sembra non esserci nessuna buona nuova.
Anzi, Luigi Ugone, presidente dell'associazione "Noi che credevamo nella BpVi" annuncia che la trasformazione in S.p.A. e la quotazione in borsa saranno, anche a detta dei due dirigenti, "un bagno di sangue per i medio-piccoliazionisti e per il valore delle azioni".
Insomma, nel giorno in cui anche la stampa internazionale accende i fari sulla Popolare di Vicenza e ricorda ascesa e declino di Gianni Zonin, a soffrire veramente sono sempre i soliti cittadini vittime dei giochi del potere economico. La risposta possibile, secondo l'Associazione "Noi che credevamo nella BpVi", è una sola: dire "no" alla trasformazione in S.p.A. e non andare in borsa, per loro al momento "unica garanzia di tutela e pulizia".
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