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Per Non dimentiCarlo parla Giuliano Giuliani, padre di Carlo, ucciso al G8 di Genova

Di Carlotta Buosi Domenica 5 Giugno 2011 alle 13:05 | 0 commenti

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Riceviamo su [email protected] da Irene Rui (foto di Guido Zentile per VicenzaPiù) e pubblichiamo.

Nel pomeriggio del 4 giugno si è svolto un convegno al “Bruco di Magrè” (Circolo Operaio) di Schio, organizzato dal PRC e dai Giovani Comunisti di Schio, dal tema “Genova 2001-2011 per non dimentiCARLO”. Al convegno cui ha visto come relatore principale Giuliano Giuliani - padre di Carlo, il ragazzo ucciso negli scontri di piazza Alimonda - si è ricordato quel che avvenne il 20-21 luglio del 2001 a Genova.

La mattanza di cui si aspetta ancora giustizia. Mattanza perpetuata dalle forze dell'ordine con l'intento chiaro di annientare un movimento trasversale crescente (dal mondo cattolico a quello di sinistra), contro una logica di mercato, e non per arginare i disordini dei “Blackblock” che hanno agito indisturbati (come si è visto dal filmato proiettato “La Trappola”).

Sala convegno Non DimentiCarlo a MagrèLe forze dell'ordine - i cui contingenti volutamente disorganizzati e dislocati in luoghi diversi dal pamphlet, intervenute a Genova, e che hanno preso parte in prima persona ai massacri di inermi civili postosi in difesa dagli attacchi della polizia e dei carabinieri - sono stati paragonate a dei delinquenti.

“Non è pensabile infatti, che chi massacra - afferma Giuliani - un ragazzo indifeso a terra, non possa essere se non un delinquente. Possono (le forze dell'ordine) avere tutto il mio rispetto, ma prima devono prendere i responsabili di quegli atti e condannarli. Responsabili che oggi sono stati tutti promossi e siedono ai vertici delle forze armate”. Non c'è la volontà di fare questo, come di riaprire il processo (malgrado le prove) per Carlo Giuliani, poiché “si decimerebbero tutti i vertici della polizia”.

Al convegno che ha visto la partecipazione di un ampio pubblico (la sala era gremita), è stato proiettato il CD “La Trappola” una ricostruzione degli eventi con le prove depositate agli atti del tribunale di Genova. Al termine del video, ci sono state moltissime domande cui Giuliani ha risposto puntualmente. Le curiosità vertevano nel particolare: sulla tracciabilità carrieristica dei periti nominati per far luce sull'omicidio di Carlo, periti legati ai casi di Ilaria Alpi e altri non ancora risolti; sulla pistola che colpì Carlo il cui proiettile entrò dallo zigomo e usci dalla nuca, una pistola calibro 9 impugnata da un semplice carabiniere (!), ma che avendo fatto un buco di entrata di 8 mm. e di uscita di 3 mm., non poteva essere per regola in mano al carabiniere. Questo fa pensare che  fosse impugnata da un ufficiale (!) poiché la caratteristica del foro è tipica di una pallottola senza camicia (solo piombo).

Giuliani nel suo intervento ha fatto un appello auspicando un'unità della sinistra, per mandare a casa questo governo di destra e antidemocratico. Un'unità che si deve ergere su un programma con dei paletti, uno dei quali deve essere per forza “la difesa dei diritti dei cittadini”. Ciò che oggi non è, poiché una legge che dovrebbe essere uguale per tutti, si applica ad interpretazione per gli uni rispetto agli altri.

A conclusione del bello e caldo pomeriggio Giuliani, invita tutti a Genova per il decennale della morte di Carlo, che si terrà dal 20 al 24 luglio, con una mostra permanente di un mese su quei fatti storici ed altre iniziative.,

Non si può che concludere con l'intervento dal pubblico di un vecchio partigiano Giorgio dal Ponte: “la nostra Costituzione non potrà avere onore se non quando giustizia sarà fatta” per tutte le morti assurde di Stato, ad opera dell'arma che si sono susseguite da Genova in poi.

Irene Rui


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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