Per le provinciali primarie aperte, un segnale di rinascita del centrosinistra a Vicenza
Lunedi 10 Ottobre 2011 alle 07:51 | 0 commenti
Egregio Direttore, esiste il pericolo concreto che la politica vicentina in vista delle elezioni provinciali si adegui ad errori e comportamenti che sono della politica nazionale. Non spetta a me sottolineare quanto accade alla destra che da una parte sente necessario e propone un ricambio generazionale e dall'altra lo nega. In quanto uomo di sinistra è il pericolo che incombe sul centrosinistra quello che mi interessa prevenire.
Abbiamo ancora davanti agli occhi e nelle orecchie il successo delle scorse amministrative, il trionfo di una nuova politica che a Milano e a Napoli si è fatta sintesi tra partiti e reti civiche. Immagini cui oggi si contrappongono quelle di un governo disperato e di un centrosinistra nazionale impegnato nell'inutile, quotidiana recita della litania che chiede improbabili dimissioni ad un Presidente del Consiglio che ovviamente la ignora.
La politica vicentina, al contrario di quella nazionale, deve cercare di uscire dai comodi schemi del bipartitismo macchiato di verde leghista. In Italia il miraggio dell'alternanza ha generato un sistema che rischia di riportarci indietro di 150 anni, al tempo in cui in Parlamento non erano rappresentati idee ed ideali ma un pensiero unico coniugato in maniera diversa. L'alternanza deve essere possibile e deve prevedere il confronto di idee e strumenti realmente alternativi.
La politica vicentina, almeno quella proposta dal centro-sinistra, deve dimostrarsi diversa, caratterizzarsi per la ricchezza data dalla varietà che elezioni primarie aperte garantirebbero valorizzando i diversi soggetti politici e civici, originando un programma semplice e condiviso concretizzato in un unico candidato sostenuto da tutti senza remore.
Il rischio è invece che i veti tra formazioni politiche e le lotte interne ai partiti rallentino o addirittura impediscano questo virtuoso processo di unità . Ciò non deve accadere o deve essere bloccato sul nascere. A Vicenza la politica deve saper dimostrare il proprio reale valore e la propria imprescindibile importanza.
Egregio Direttore, non concordo affatto con chi vede nella politica un ostacolo al progresso del Paese ma sono consapevole che ad essa spetti dimostrarlo. Concordo invece con chi vede la politica vittima di una violenta invasione di campo da parte di chi l'ha voluta mettere al servizio della crescita economica tout court snaturandone il compito di rappresentanza delle necessità della popolazione tutta.
L'ultimo atto di questa innaturale scalata è andato appunto in scena con l'approvazione della legge elettorale attualmente vigente. Escludere dal Parlamento le minoranze è servito ad escludere dalla direzione politica del Paese le forze portatrici di ideali ed ideologie che avrebbero potuto dare agli italiani una politica di lungo orizzonte.
Nella provincia di Vicenza il centro-sinistra può dare un segnale di rinascita. Un segnale che deve essere lanciato immediatamente per evitare di ricadere nell'anonimato della banalità . Un segnale che vinca il pessimismo di chi vuole rassegnarsi ad una comoda sconfitta che consegnerebbe il territorio alla destra per una triste replica del suo mandato.
Luca Fantò, Segretario Provinciale Psi Vicenza
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