Pedemontana Veneta, M5s: visione cieca di Moretti e di Delrio, fallimento politico di Zaia
Martedi 8 Novembre 2016 alle 18:03 | 0 commenti
Di seguito le note degli esponenti del Movimento 5 Stelle Veneto
La Pedemontana è il fallimento politico di Zaia, che l’ha voluta e non riesce a portarla avanti. A dirlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale veneto, Jacopo Berti: “Mancano un miliardo e 700 milioni di euro all’appello – accusa l'esponente del M5S – finora abbiamo pagato solo noi cittadini un’opera che doveva essere pagata dai privati. Il socio privato non ha messo un soldo e ora che il piatto piange Zaia corre a Roma a elemosinare qualcosa dal Governoâ€.“Ma i soldi del pubblico – continua Berti – non devono finire nella saccoccia dei privati. Già , perché i ricavi dei pedaggi andranno al gestore della Pedemontana. E pure la Corte dei Conti dice che questa storia non sta più in piediâ€.
“Non possiamo accettare questa vergognosa speculazione – avverte il consigliere – tanto più che c’è il rischio che i cantieri vengano bloccati a dicembre proprio per mancanza di fondi e manifesta incapacità di chi governa questa regione. Così ci troveremo con una colata d’asfalto che taglia a metà il Veneto, con un danno ambientale incalcolabile e nessun vantaggio per cittadini e impreseâ€.
“La Pedemontana – conclude il capogruppo M5S – è il fallimento politico di Zaia. L’ha voluta e non riesce a portarla avanti. Zaia parla di autonomia, ma alla prima difficoltà corre a Roma a piangere. L’autonomia è una cosa seria, non il vuoto ritornello leghista che sentiamo da troppi anni. Servono capacità e serietà per potersela meritareâ€.
“Le dichiarazioni del ministro Delrio sull'opera suonano come una forma di commissariamento della Regione – gli fa eco il consigliere regionale M5S Manuel Brusco - a questo punto Zaia, vedendo la situazione devastante in cui è finito il progetto, dovrebbe fermarsi e ripensare il contratto con il concessionario. Qui si rischia di fare la fine delle grandi incompiute italiane. Perché non lo fa? Forse per non perdere la faccia? Questo accadrà comunque, perché la Pedemontana sarà un enorme buco per le casse regionaliâ€.
“Il debito pubblico regionale crescerà comunque – continua infatti Brusco – sia che l’opera venga fermata, sia che continui alle condizioni di Zaia. Da una parte ci sarà un indennizzo per il privato, nel secondo caso l’ammanco delle entrate dovrà essere coperto dalla Regioneâ€.
Consigliera Regione Veneto Patrizia Bartelle in Grillo:
Le dichiarazione di Alessandra Moretti sulla Pedemontana Veneta destano sconcerto per l’approssimazione dei dati enunciati e per la propaganda scontata indirizzata alle imprese venete e vicentine attraverso un appello che non tiene conto dell’era storica in cui viviamo, dove lo sviluppo passa forzatamente per la via della sostenibilità . Proprio per questo la consigliera regionale Moretti dovrebbe tenere in mente alcuni numeri: il Veneto è la Regione che ha più chilometri di autostrade e strade di interesse nazionale (dati ANAS); un territorio che conta quasi diecimila chilometri di asfalto.
Il PIL del Veneto si misura soprattutto dal dato che più di duemila aziende venete, tra il 2015 e 2016, hanno fallito e chiuso e a nulla servirà la Pedemontana o altre grandi inutili opere pensate e volute da questa Regione per risollevare un economia basata sul cemento e sul catrame, fonti fossili che oramai hanno prodotto un inquinamento devastante che va ad incidere sui costi sanitari per milioni di euro all’anno.
Proprio dall’ultimo rapporto dell’AEA risulta che il Veneto è la Regione che non recepisce le direttive europee per la riduzione degli inquinanti dell’aria.
Alla Alessandra Moretti e al Ministro Delrio ricordiamo che la loro idea malsana di sviluppo di un territorio è logora di almeno 30 anni ed ha portato oggi a queste condizioni disperate di avviluppo e stasi economica di un tessuto imprenditoriale che continua ad investire in forme di lavoro antiche di decenni. Una grave forma di ignoranza che è lo specchio della drammatica realtà che ci toccherà subire se la pedemontana venisse realizzata; una realtà di devastazione del territorio e una manciata di occupazione lavorativa per interessi di pochi privati costruttori dell’opera a fronte delle migliaia di nuovi posti di lavoro necessari subito per poter rielaborare un Veneto competitivo e stabile.
Alla Regione Veneto, ad Alessandra Moretti ed al Ministro Delrio chiediamo pertanto che quei 30 miliardi di euro, che proprio la Regione Veneto ha stanziato, investito e bloccato per costruire strade ed ospedali, vengano immediatamente dirottati in settori che producano un concreto sviluppo economico e contribuiscano ad aumentare quel PIL veneto a loro tanto caro ma che al popolo veneto non arriverà mai più veloce anche se la pedemontana verrà realizzata. Pensiamo alle infrastrutture di reti telematiche (che offrono reale sviluppo) dove risultiamo essere i più lenti in Europa.Accedi per inserire un commento
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