Pedemontana Veneta, M5S: bene che il Pd si sia svegliato
Giovedi 27 Ottobre 2016 alle 15:53 | 0 commenti
Di seguito la nota congiunta del senatore Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti e del consigliere regionale M5S Simone Scarabel
Siamo lieti che finalmente si siano “svegliati†alcuni esponenti del PD, andati a rappresentare al Ministro delle Infrastrutture Delrio le enormi difficoltà in cui versa la realizzazione della Pedemontana Veneta. Il M5S, da solo e da anni, porta avanti queste denunce a tutti i livelli: contratti segretati per evitare di rendere pubbliche le clausole capestro, cantieri fermi, viabilità in difficoltà , aumento degli incidenti, cittadini espropriati mai risarciti, aziende non pagate, ecc.
Le gravi difficoltà del concessionario (SIS), costretto a licenziare centinaia di persone (vedi Palermo) ed incapace di trovare le risorse per completare l'opera, completano il quadro di un progetto volutamente sovradimensionato, che sarebbe dovuto costare 750 milioni di euro ma che sta superando quota tre miliardi.
Spiace tuttavia constatare che il PD sia un mostro a due teste: una che contesta l'opera voluta da Chisso e Galan prima e da Zaia poi. L'altra da una Alessandra Moretti, membro della direzione nazionale PD, che si é schierata con Zaia e farebbe carte false per procedere anche al costo di far pagare PDV dieci volte tanto ai cittadini.
Il M5S chiede innanzitutto che sia fatta trasparenza.
Chiede a Delrio di rispondere alle numerose interrogazione parlamentari presentate sull'argomento. Chiede che sia reso pubblico lo studio della Cassa Depositi e Prestiti sulle reali stime di traffico. Chiede che se Zaia ha effettivamente firmato clausole capestro che vincolano la regione Veneto a pagare penali per decine di miliardi, come sostenuto dai comitati e riportato da importanti testate giornalistiche, risponda prima ai cittadini e poi ai magistrati di un gigantesco danno erariale, senza precedenti.
Chiediamo che non sia lo Stato a garantire il prestito miliardario ai privati, perché vorrebbe dire spostare tutto il rischio d'impresa allo Stato. E verrebbe meno qualsiasi utilità di ricorso al project financing. Chiede che l'intero progetto sia ripensato. Perché é evidente che l'alleanza politica che lo ha sostenuto fino ad ora, sostanzialmente Governi nazionale e regionale, scricchiola come mai prima d'ora.
Se l'opera sarà pagata dallo stato e dalla Regione, cioè dai cittadini, che senso ha che resti poi a pagamento? Per risarcire la SIS dai soldi che non ha speso?! Il project è fallito, il territorio è compromesso, oltre al danno la beffa?Accedi per inserire un commento
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