Pedemontana Veneta, Alessandra Moretti: lo stallo dipende da Luca Zaia e Giancarlo Galan
Giovedi 27 Ottobre 2016 alle 16:57 | 1 commenti
Di seguito l'intervento sulla Pedemontana Veneta della capogruppo del Pd in Consiglio regionale Veneto Alessandra Moretti
La posizione del Pd sulla Pedemontana è chiara ed è sempre stata la stessa: sosteniamo l'opera che consideriamo strategica per il Veneto e per il Paese ma è evidente che le responsabilità del suo prosieguo sono tutte in capo alla Regione. Sulla superstrada lunga meno di 100 km e costata già 625 milioni, cifra che lievita ogni minuto che passa sull'incompiuta, occorre precisare che lo stallo dipende solo ed unicamente da chi ha sottoscritto contratti capestro: Luca Zaia e prima di lui Giancarlo Galan.E' solo e soltanto dal governatore che deve arrivare, al punto in cui siamo, una proposta sostenibile al Governo. Ho sempre lavorato per fare da collegamento tra il Ministero e la Regione ed ho potuto constatare la volontà del costruttore nel rivedere il progetto per trovare una soluzione che possa mandare avanti l'opera. Ma rilevo che Zaia si sta comportando in modo scorretto e tenta di addossare le sue responsabilità ad altri: una volta è il concessionario, l'altra la Cassa Depositi e Prestiti, una volta è il ministero delle Infrastrutture e l'altra il commissario Vernizzi. In questa storia c'è solo un colpevole e quello è il governatore del Veneto che in questi anni non ha avuto la forza o l'attenzione necessaria a costruire un nuovo percorso per portare a compimento l'opera e si è ben guardato dal rinegoziare i termini dell'accordo quando poteva farlo. Ora la Regione si trova con le spalle al muro: indietro non si può tornare, primo perché l'opera è strategica e secondo perché il costo già sostenuto renderebbe davvero sconveniente la retromarcia obbligandoci a pagare penali altissime. Bisogna solo trovare il modo di andare avanti, e i segnali in tal senso sono buoni, prima di tutti quelli che provengono dai costruttori che hanno rivisto alcuni termini dell'accordo anche se avrebbero potuto far valere quanto sottoscritto dal governatore. Carta canta e Zaia non può continuare a fare lo scaricabarile, o forse ha firmato il contratto a sua insaputa?
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