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Dibattito sulla Spv, CoVePA: ha posto in evidenza in quale fosso sia finita

Di Note ufficiali Venerdi 27 Gennaio 2017 alle 23:01 | 0 commenti

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Grande partecipazione ieri sera 26 gennaio in sala Tolio - scrivono in un comunicato i portavoce del Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa Matilde Cortese, Elvio Gatto e Massimo M.Follesa - era strapiena al dibattito sulla SPV che ha posto in evidenza in quale fosso sia finita. I relatori Celotto, Milioni, Costantini e Follesa hanno dibattuto sulle ragioni se sotterarla o salvarla. Il CoVePA intende ringraziare gli intervenuti, i politici presenti, i loro delegati e gli assenti giustificati. La serata - si legge nella nota - si è aperta con Marco Milioni che ha parlato della denuncia contro SIS e i Dogliani da parte della società che era incaricata della redazione di progetto definitivo ed esecutivo: la Sics di Giuseppe Capecchi.

L'esposto è giunto sulla scrivania del governatore veneto Luca Zaia dalla società a cui venne affidato il primo incarico per la progettazione della Pedemontana ed un tempo partner strategico del gruppo Dogliani.

Tra i molti interventi dal pubblico sottolineiamo quello del senatore pentastellato Cappelletti. Morena Bragagnolo di Salviamo il Passaggio Treviso ha parlato di concreta fine di un modello e di cambio di prospettiva. Carlo Costantini ha messo sul piatto alcune proposte per uscire dallo schema «schei, terra, cemento», con recupero del costruito, manutenzioni della mobilità, con ristrutturazioni energetiche e inversione del consumo di suolo a partire dalla proposta di legge sul tavolo regionale.
Per la SPV è emersa la necessita di ricondurre la strada nell'alveo pubblico che per prima mossa sarebbe in grado di Pagare gli espropri. Se si costruisce la Pedemontana Veneta con soldi pubblici, termina la nota, tanto vale che sia nazionalizzata e che i Dogliani e i loro metodi vadano fuori dai piedi. Massimo Follesa ha dichiarato: «guardiamo a Anas con attenzione, noi non la temiamo come fa Zaia, che ne ha paura perché un suo intervento ne decreterebbe la fine politica e personale. L'infarto dei cantieri è in corso, quello degli espropri c'è già, dunque intervenga il chirurgo e tagli le parti morte, tutte anche quelle inutili del progetto».


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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