Pdl e Lega, Variati ha mentito sul "Q8": venga in aula e si dimetta
Venerdi 27 Luglio 2012 alle 17:47 | 0 commenti
«Durante la seduta del 3 luglio il sindaco Achille Variati ha platealmente mentito alla città affermando che per il caso dell'area ex Q8 mai aveva incontrato i titolari della immobiliare che ne chiedevano la riqualificazione. Poche ore dopo è stato smentito dal titolare Fabio Amadu. E poco dopo lo stesso primo cittadino del Pd ha dovuto ammettere la bugia. Pertanto Variati ora si dimetta».
Ha usato queste parole il consigliere del Pdl Gerardo Meridio a margine del briefing organizzato oggi nel primissimo pomeriggio a palazzo Trissino, sede del comune di Vicenza. C'era l'intera opposizione del Pdl e quella del Carroccio supportata da due grossi calibri della politica veneta: l'assessore regionale al bilancio Roberto Ciambetti per la Lega e l'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan per il Pdl.
I due gruppi, riuniti a ranghi pressoché completi, hanno compattamente e frontalmente attaccato Variati in relazione al vespaio che le sue dichiarazioni hanno suscitato sul tavolo della politica cittadina, dopo che prima aveva negato e poi dovuto ammettere l'incontro con Amadu. La critica è precisa. Da settimane Variati, soprattutto con l'approssimarsi del voto sul contestatissimo pacchetto di piani urbanistici di iniziativa pubblico-privata, era andato ribadendo la sua equidistanza rispetto ai cosiddetti poteri forti che sarebbero portatori di un interesse piuttosto che di un altro. «Nel mio ufficio non si fanno accordi» aveva spiegato più volte il capo dell'esecutivo di centrosinistra il quale aveva ribadito in molte occasioni che le trafile amministrative avevano riguardato le strutture tecniche dell'amministrazione. Frattanto Pdl e Lega fanno sapere di avere depositato «le nove firme consiliari richieste dalla normativa vigente», per richiedere una assise comunale straordinaria che si dovrebbe tenere a giorni in sala Bernarda (foto). Durante la quale «saranno chieste le dimissioni del capo dell'esecutivo poiché ha mentito davanti all'aula, un organo istituzionale».
In serata però il sindaco ha replicato con una breve nota. Una pagina dattiloscritta in cui il suo pensiero viene articolato così: «PdL e Lega si rendono come al solito protagonisti di una polemica faziosa e penosa. Mentre imperversa la crisi e i problemi da affrontare diventano ogni giorno più grandi, le opposizioni sanno unirsi e intervenire nel dibattito pubblico solo per i più tristi riti della vecchia politichetta. Vogliono chiedere le mie dimissioni per una frase non del tutto precisa che ho detto in consiglio comunale, e il cui senso ho già abbondantemente chiarito settimane fa? Facciano pure. Se questo è l'inizio della loro campagna elettorale, auguri».
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