Parco della Pace, un fiume di idee a secco di soldi: il convegno
Sabato 3 Marzo 2012 alle 22:32 | 1 commenti
Mancano ancora i due milioni di euro dal Governo. Intanto laboratorio università di Camerino lancia ipotesi di farne parco agricolo o percorsi fluviali. Comune: "Bene il processo partecipativo, a breve arriveranno anche i soldi"Â
Oltre 600 mila metri quadrati di verde, 62 ettari di terreno, una prateria di erba. E una domanda: che farne? Il futuro del parco della Pace è da tempo al centro dei pensieri dei vicentini, dell'amministrazione, delle associazioni e pure degli esperti, da dove arrivano ipotesi, idee, spunti, direttive. A volte anche non richiesti, come quello che, per ultimo, è stato presentato sabato 3 marzo, al tavolo di consultazione "2012, Parco per la pace".
E' l'esito di un laboratorio di pianificazione della città e del territorio condotto dagli studenti della facoltà di architettura dell'Università di Camerino, ad Ascoli Piceno, che hanno ipotizzato di farne un parco agricolo o di mettere al centro dei progetti il tema dell'acqua, con ramificazioni del fiume o laghetti artificiali.
E però se le idee abbondano, attorno al futuro della parte est dell'ex aeroporto al Dal Molin, i fatti concreti scarseggiano. Un esempio è la questione dei finanziamenti: i soldi che dovrebbero essere già arrivati dal Governo e che, invece, ancora latitano. Si tratta di circa due milioni di euro, che il Comune attende da quando, due mesi fa, ha ottenuto la concessione cinquantennale di quell'area verde grande come 90 campi da calcio. «I soldi arriveranno a breve - ha confermato l'assessore all'Ambiente, Antonio Dalla Pozza - sappiamo che c'è una nota ministeriale che li conferma, e d'altra parte c'è già stata una delibera del Cipe su questo». In quella delibera, il comitato interministeriale per la programmazione economica sanciva che all'atto della concessione sarebbe arrivata anche la prima tranche di finanziamento pari al 20 percento del totale dei fondi a disposizione per il parco, circa 11 milioni di euro. Ma quei soldi, che servono all'amministrazione per finanziare le opere di bonifica ambientale e bellica dell'area, ancora non si sono visti. Nonostante questo, però, il dibattito in città continua.
Ultima tappa, in ordine di tempo, quella di oggi, sabato, ai chiostri di Santa Corona: la tavola rotonda promossa dai comitati cittadini per discutere del futuro del parco della Pace, coordinata da Giancarlo Albera. E' intervenuta, nell'occasione, anche la segretaria provinciale della Cgil, Marina Bergamin: «Il parco è un'opportunità per tener vivi valori della pace e far crescere la partecipazione dei cittadini. E se i fondi dal Governo tarderanno ad arrivare, bisogna far pressione affinché siano messi a disposizione». Poi, dopo l'esposizione delle idee del laboratorio universitario da parte del professor Piergiorgio Bellagamba e gli interventi di esperti in architettura e urbanistica, le dichiarazioni del Comune. «Sul parco della Pace - ha detto Dalla Pozza - non ci saranno progetti calati dall'alto, ma si arriverà a un unico progetto al termine di un processo partecipativo dei cittadini, che vorremmo fosse coordinato dall'architetto Andreas Kipar. I prossimi incontri li organizzerà il Comune e penso sia opportuno tenerli in uno degli hangar del parco. Ma questo processo non potrà durare in eterno, entro l'autunno deve concludersi. Intanto, non appena eseguite le prime bonifiche, apriremo l'area a est del Dal Molin alle visite guidate di cittadini, magari già ad aprile".
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