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Parco della Pace o "parco acquatico"? La domanda è di Giancarlo Albera

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 10 Aprile 2013 alle 21:30 | 1 commenti

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Giancarlo Albera, Coordinamento dei comitati  -  Le notizie di queste ore sul danneggiamento della rete idrica nell'area dell'ex aeroporto Dal Molin, ripropongono un tema già affrontato sin dall'inizio dell'infissione dei pali fondanti (nel lontano Settembre 2009), con problematiche ampiamente previste e che fanno riflettere e confliggono con quanto affermato recentemente dal colonnello David Buckingham durante la presentazione della nuova Base USA.

Quando finiva per lodare pubblicamente la qualità dell'edificato, la mappatura delle varie attività e delle varie strutture (edifici della nuova base): come la mensa da 450 posti circa, la palestra, campi sportivi e tanti altri comfort ecc. Il comandante USA ha anche spiegato che un'indagine ufficiale ha dimostrato che i lavori di realizzazione della struttura militare non hanno influito  sulla falda e sul sistema di drenaggio delle acque nella zona. Ancora, "le indagini fin qui commissionate,  hanno escluso che il cantiere abbia avuto un impatto sul sistema di drenaggio. Né finora abbiamo ricevuto ulteriori richieste dal governo". Il colonnello sembra porre l'attenzione nei media, solo quando vuole legittimare la base(.. vedasi presentazione base, open day ecc.). Avrebbe anche dovuto leggere e sentire dei probabili danni al sistema di drenaggio delle acque, più volte denunciato; rete di drenaggio compromessa dall'infissione dei 3900 pali di fondazione della nuova base militare e, non negare tale casualità o dichiarare come è stato fatto, che tutto è regolare. Tutto ciò lascia assai perplessi. Pur volendo ammettere la buona fede degli americani, tra le domande che poniamo tre almeno, meriterebbero una risposta: la prima a)eventuali danni alla falda potranno mai essere risarciti ed, eventualmente, come? (oltre al ripristino dei vecchi drenaggi). La seconda b)a chi sono state commissionate le indagini di cui parla? La terza c)come si fanno a dimostrare i danni se non mettono a disposizione i dati. Sicuramente per la realizzazione delle fondazioni dei nuovi edifici, sono stati eseguiti sondaggi geognostici ed indagini idrauliche che sono agli atti e, che se consegnati, aiuterebbero a togliere tanti dubbi. In verità non ci si vuole rendere conto della situazione che si è creata con la costruzione della base al Dal Molin: primo, non si è fatta la VIA, che avrebbe permesso di evitare anche questo tipo di inconvenienti e, poi, non si mette a disposizione col pretesto del segreto militare, tutta la documentazione tecnica utilizzata, con le caratteristiche dei pali, delle opere di fondazione, con indicati i punti in cui i pali potrebbero aver intercettato e rimosso i drenaggi, senza così dover attendere l'avvio di nuove indagini per le varie verifiche (dall'inquinamento ai ristagni). Risparmio quindi di tempo e di denaro. Solo così, si potrebbe parlare di fattiva collaborazione, altrimenti restano solo parole e niente più. In ogni caso la ferita sul "Dal Molin" è ancora aperta e come ebbe a dire poco tempo fa il premio Nobel per la pace Esquivel , a Vicenza il 19 Marzo 2013 : "nessuna base militare è un'opportunità, non dà vantaggi ma solo pericoli, esponendo la gente ai rischi e alle conseguenze di sempre possibili guerre".    
Ps.Credo sia utile sollecitare ulteriormente e pubblicamente, la consegna di tali dati, trattandosi di informazioni di carattere ambientale. 


Commenti

Giometto
Inviato Giovedi 11 Aprile 2013 alle 06:00

Ma va la'. Cazzate
Chi ha lavorato per anni al Dal Molin sa che pozzanghere d'acqua durante forti piogge ci sono sempre state
Giometto
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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