Pallanuova,un successo per pallanuoto sociale
Mercoledi 8 Settembre 2010 alle 07:27 | 0 commenti
Al Torneo Interamnia di Teramo la squadra che unisce sociale e pallanuoto vale il secondo posto e diventa simbolo di indipendenza. Ottimo piazzamento al Torneo Interamnia di Teramo, a fine agosto, per la GLS PallaNuova che in finale con il San Benedetto del Tronto si è aggiudicata il secondo posto perdendo col minimo scarto 6 a 7.
Grande soddisfazione si respira tra i giocatori e i responsabili del progetto,che prevede giochino insieme ex giocatori di A e B con persone dai percorsi di vita difficili. Il risultato di Teramo, combattuto e cercato, è frutto della perseveranza della squadra e della certezza del "posso dare di più" di ogni atleta della GLS.
La partita di finalissima ha sempre visto PallaNuova saldamente ancorata alla vittoria, speranza tramontata solo a 3" dalla fine, con un tiro da quattro metri del suo capitano Clerici, che poteva valere il pareggio e si è, invece, infranto sul palo interno della porta della Samb.
Il torneo di Teramo è stata la quinta tappa degli appuntamenti sportivi del "dream team" vicentino-pescarese, dopo Belluno, Trento, Lignano e Pescara. Dalla sua formazione molto è cambiato nelle dinamiche interne e di gruppo. Alfredo D'Ilario di Alma Studio, psicologo e responsabile scientifico del progetto, spiega: "Durante i primi incontri si notava chiaramente quali fossero i ruoli di provenienza e di riferimento di ognuno degli attori del progetto. Era ben riconoscibile chi fosse lo psicologo, chi il direttore, chi fosse l'ex-campione e chi il neofita della Comunità Terapeutica. Oggi l'assunzione di un'appartenenza e di un'identità unica e collettiva rende sfumato tutto il resto. Così che ognuno nel team sente come prioritario l'essere il giocatore della PallaNuova, e in modo conseguente si muove nei suoi comportamenti e atteggiamenti, all'interno e all'esterno del gruppo".
Affascina PallaNuova per la sua compagine eterogenea di ex-professionisti e di principianti in cui per tutti è facile immedesimarsi, per un tiraccio venuto male o per il braccio che trema con in mano la palla del rigore di un pareggio. Durante gli appuntamenti la squadra ha attirato le simpatie del pubblico che di partita in partita aumenta tra gli spalti e ha conquistato anche le vecchie (e giovani) glorie che giocano nelle sue file.
Un esempio è Cesare Damiani, giocatore universale e dal fisico statuario, non ancora trentenne, il quale, corteggiato da molte squadre professionistiche dell'Abruzzo, delle Marche e dell'Emilia, continua a declinare ogni invito. Il timore che lo frena, e l'unico suo rimpianto, sarebbe quello di non aver più occasioni di giocare con una squadra unica come quella della PallaNuova.
A Teramo è restato purtroppo in panchina invece il pluri-campione Marco D'Altrui, oro olimpico col Settebello a Barcellona '92 e socio di GLS PallaNuova, fermato da una recente frattura intercostale. La sua presenza fuori dall'acqua, oltre ad aver arricchito la squadra ed impreziosito il torneo, testimonia bene quanto valore abbia il far parte - e ad ogni costo - dell'esperienza PallaNuova. "Gran parte del team lo conoscevo già - spiega D'Altrui - con alcuni ho gareggiato nei Campionati Italiani di pallanuoto, e incontrarli qui è come essere tornato in famiglia. I ragazzi della squadra sono fantastici e bravi perché la pallanuoto richiede particolari capacità . Sono contento che lo sport della mia vita si presti a progetti sociali".
Un plauso particolare tutta la squadra l'ha fatto ad Adriano (soprannominato dal gruppo l'Imperatore), sessant'anni di vita sempre in bilico e che durante il torneo ha segnato la sua prima rete. Adriano è divenuto un riferimento tra i giovani dalla Cominutà di cui è ospite ed è l'immagine del cambiamento di vita possibile e in positivo: "Con PallaNuova ho conosciuto un modo costruttivo di trascorrere il mio tempo libero, non più da solo ma insieme agli altri" ha spiegato. Vedendolo giocare e vivendo assieme a lui in Comunità , già altri tre nuovi ragazzi hanno espresso il desiderio di entrare nel team PallaNuova e dalla prossima partita ne indosseranno la calottina.
Poter giocare nella squadra, che per ora ruota attorno alle città di Vicenza, Pescara e San Benedetto, sta diventando così sinonimo di raggiungimento dell'autonomia e dell'indipendenza da vizi e abitudini disfunzionali e pericolose.
La metodologia "PallaNuova" quindi dimostra di non essere mera teoria, ma ha davvero valenza pratica. Diviene prova che lo sport, se progettato e gestito con taglio educativo-terapeutico, aiuta a guardare al futuro con nuova consapevolezza ed è utile per raggiungere una sana libertà interiore.
Il Progetto Pallanuova non si ferma e già nei prossimi mesi sarà applicato a due nuove Comunità di Vicenza e Verona, oltre a far partire la terza edizione del training per la Comunità Terapeutica Nuova Vita.
A cura di PallaNuova
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