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PalladioMuseum, a Vicenza dal 4 ottobre 2012

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 4 Settembre 2012 alle 21:35 | 0 commenti

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Comune di Vicenza  -  Quello che il 4 ottobre, si inaugura a Palazzo Barbarano, nel cuore di Vicenza, non è un Museo ma un Museum, il PalladioMuseum. Non si tratta solo di una differenzazione lessicale. Qui, abbandonata per sempre ogni polverosità legata al termine Museo, si è scelto di proporre ai visitatori italiani e stranieri un “intelligente viaggio emotivo” che inizia prima di varcare il portone del Palazzo palladiano e che prosegue nel territorio e nelle case di chi al Museum c’è stato.  Insieme all'architetto Alessandro Scandurra, Guido Beltramini Howard Burns e tutta l'equipe del CISA Andrea Palladio hanno imboccato una strada che ha pochi precedenti in Italia: quella del museo che già nasce come luogo esperienziale, dove il visitatore entra per condividere una storia che così diventa parte della propria storia.

"Il PalladioMuseum - dichiara Amalia Sartori, presidente del CISA Andrea Palladio - è il compimento delle mostre del Cinquecentenario palladiano, che hanno portato Palladio in Europa e Stati Uniti. Da ottobre in avanti, il mondo che ama Palladio avrà la sua casa a Vicenza".

 

I cercatori. Da oltre cinquant'anni la comunità cosmopolita degli studiosi del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza indaga i segreti dell’umile scalpellino divenuto il più influente architetto degli ultimi cinque secoli. Molto è stato scoperto negli archivi e nei musei, ma altrettanto rimane da capire, nel costante procedere della ricerca, che è nemica dei luoghi comuni e delle certezze assodate.

 

Condividere il sapere. A Vicenza, dal 4 ottobre prossimo questo coinvolgente viaggio nella ricerca sarà condiviso con i visitatori del PalladioMuseum: al tempo stesso luogo di una esperienza estetica e laboratorio in costante evoluzione. I visitatori potranno compiere un viaggio emotivo nella vita di Palladio e il suo tempo, conoscerne la storia mentre viene scritta dai grandi specialisti, condividere le nuove scoperte, assistere alle controversie. Il PalladioMuseum sarà anche il centro propulsivo per il viaggio alla scoperta dei capolavori palladiani nel territorio veneto.

 

Open source. Il PalladioMuseum sarà un luogo fisico e una presenza in rete che opera su più livelli per un pubblico italiano e internazionale (specialisti, studenti, università, appassionati).

 

Il palazzo. Come luogo fisico, il PalladioMuseum offrirà l’esperienza unica di esplorare una delle più belle dimore urbane palladiane, palazzo Barbarano a Vicenza, l'unico che Palladio riuscì a vedere completamente realizzato sia nell'architettura che negli apparati decorativi. L’esperienza del palazzo sarà costruita come una detective-story, con indizi e colpi di scena.

 

Le opere.  Al piano nobile del palazzo, sarà allestita una mostra permanente sull'opera di Palladio, con disegni originali autografi, dipinti rinascimentali, i grandi modelli architettonici in legno, multimedia.

 

Presenze. Saranno gli stessi studiosi, da Jim Ackerman a Howard Burns a illustrare le sale, comparendo in effige come custodi o fantasmi. 

 

La vita. La storia raccontata nel PalladioMuseum non sarà una storia di cose, per quanto bellissime, ma di uomini che le hanno sognate e realizzate, convinti che l'architettura abbia il potere di migliorare il mondo intorno a noi. La stessa storia di Palladio non è quella di un genio solitario, ma di una comunità che ha scommesso sul cambiamento e l’innovazione. Nella sala dedicata alla Vicenza del Cinquecento, accanto ai modelli dei palazzi palladiani troverete una teca con dei bachi da seta vivi, pronipoti di quelli stessi che nel 500 avevano prodotto la miglior seta d'Europa generando la ricchezza che rese possibile la costruzione della Vicenza palladiana. E nella sala delle ville troverete il grano, prodotto grazie ad esse nelle campagne rese fertili dalle bonifiche, e che permise al Veneto di non dover più importare il grano turco dal proprio peggior nemico.

 

Evoluzione. Il PalladioMuseum non racconterà sempre la stessa storia. Mutevole sarà l’allestimento: sia fisicamente che nel tempo, perché i contenuti delle sale varieranno con il procedere delle ricerche. Un’area sarà dedicata a mostre temporanee, che si susseguiranno con continuità. Il variare dei contenuti sarà presentato al pubblico attraverso un cartellone di eventi di programmazione annuale. Il pianoterreno del palazzo sarà liberamente aperto ai visitatori - una nuova piazza della città - e ospiterà servizi di accoglienza e punti informativi nonché una biblioteca specializzata in architettura.

 

Territorio. Il PalladioMuseum colma una lacuna: l'assenza oggi nel Veneto di un centro propulsore da cui cominciare un viaggio alla scoperta di Palladio e delle sue opere, dalle ville ai palazzi, dagli edifici pubblici alle chiese, dai teatri ai ponti. Sono capolavori che richiedono di essere messi in rete, rendendo disponibili informazioni sulla loro storia, ma anche sulla loro localizzazione, accessibilità, percorsi tematici per un turismo culturale di eccellenza. E' un luogo dedicato ad un artista che è un testimonial riconosciuto a livello mondiale della capacità del Veneto di produrre bellezza da oltre cinque secoli. In esso il visitatore conoscerà Palladio, ma potrà anche entrare in contatto con tutte le eccellenze dei prodotti del territorio palladiano, comprese quelle della produzione agroalimentare. 

 

Sfide. Il PalladioMuseum è una sfida: l’idea che l’alta cultura non debba essere patrimonio di pochi ma essere condivisa e raccontata a tutti. Al tempo stesso che non bisogni per forza vendere le solite cose per fare cassetta.

 

Credits. Il PalladioMuseum è un progetto del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e dell'architetto Alessandro Scandurra. La realizzazione è resa possibile da Regione del Veneto, Arcus spa, Fondazione Cariverona.

Leggi tutti gli articoli su: Comune di Vicenza, PalladioMuseum, Palazzo Barbarano

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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