Palladio e sopressa
Martedi 1 Settembre 2009 alle 17:33 | 0 commenti
Cena in corso Palladio: chi ne sentiva la mancanza, alzi la mano. Con delle dichiarazioni rilasciate oggi al Corriere del Veneto, l'associazione Vetrine del centro, per bocca di uno dei suoi portavoce storici come Antonio Santagiuliana, richiama l'attenzione sulla cancellazione della "tradizionale" cena i corso dell'8 settembre (le virgolette sono d'obbligo, visto che la tradizione è stata inventata in tempi molto recenti). Inventata da Hullweck nel 2000, la cena era saltata una prima volta nel 2007 per paura delle tensioni legate al caso Dal Molin, per poi essere accantonata ancora una volta nel 2008 dalla neo eletta amministrazione Variati. Uno scenario che si è ripetuto quest'anno, solo che questa volta la mancata programmazione dell'evento sa molto di bocciatura definitiva, e la cosa ha fatto arrabbiare non poco le Vetrine: "Mi domando fino a quando dobbiamo farci del male - ha tuonato Santagiuliana -: siamo di fronte all'ennesima occasione mancata per avere la speranza di rilanciare la città , i suoi negozi, le sue piazze. Forse per Variati e la sua maggioranza risulta troppo borghese anche questo appuntamento?".
Detto che il Comune ha tutto il diritto di non rinnovare una manifestazione che fin dal suo esordio si era attirata critiche feroci, che non era mai riuscita a scrollarsi di dosso l'etichetta di vetrine d'élite per pochi danarosi, e che non sembrava affatto esser entrata nel cuore dei vicentini, l'uscita di Santagiuliana è al tempo stesso curiosa e interessante. Curiosa, perché le Vetrine del centro sono state tra le associazioni più ferme nel protestare contro i cortei in centro storico, colpevoli di paralizzare la città , e ora scendono in campo di una delle manifestazioni più blindate della tradizione vicentina: non so voi ma, folla a parte, io non ho mai avuto nessun problema a muovermi in corso Palladio durante un corteo, mentre la sera delle cene in corso spostarsi da contrà Porti a piazza dei Signori diventava un'impresa. Tanto per dare l'idea, ecco le disposizioni logistiche per la cena del 2004: "Per quanto riguarda l'accessibilità all'area di allestimento della cena, dalle 13 di domani mercoledì 8 alle 6 di giovedì 9 settembre non potranno circolare veicoli lungo corso Palladio, da stradella dei Filippini a contrà Porti, esclusi i residenti. Dalle 19, ora in cui anche gli eventuali negozi aperti che si affacciano sul corso dovranno chiudere, non potranno più passare neanche i pedoni, eccetto i residenti e chi partecipa alla cena I bar che si affacciano sul tratto di corso Palladio interessato dall'evento non potranno utilizzare i tavoli esterni dalle ore 18". Negozi chiusi, plateatici spostati, pedoni tenuti a distanza: non pare un grande esempio di rilancio delle vie del centro. E qui viene la parte interessante: perché lo stesso Santagiuliana, a metà tra la battuta e la provocazione, chiede al sindaco di organizzare comunque qualcosa per l'8 settembre, magari qualcosa di informale, "anche a base di pane e salame". Ecco, su questo ci sentiamo di dargli ragione: per attirare gente in centro, molto meglio puntare su qualcosa di popolare e accessibile a tutti come la sopressa che su inamidate e costose cene in doppio petto.
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