Palestinesi e carrette del mare
Venerdi 4 Luglio 2014 alle 10:50 | 2 commenti
Riceviamo da Germano Raniero di Ross@ Vicenza e pubblichiamo - Il nostro Mediterraneo ha le spiagge del sud e il mare sporchi di sangue. Guerre vecchie e nuove. Anche l'Europa in questi ultimi  30 anni ha conosciuto direttamente le Guerre di Jugoslavia, del Kosovo e ora quella dell'Ucraina. Gli USA, e i suoi alleati  hanno sempre avuto obbiettivi ben chiari; un medio oriente "mussulmano" da tenere sotto pressione, vuoi con Israele, vuoi con l'Arabia Saudita, un Europa che non deve sganciarsi  dalla economia USA, una Russia che non deve osare di tornare una superpotenza.
Bei risultati: la guerra alle nostre porte e milioni di immigrati in casa. Viva gli USA democratici o repubblicani che siano. Noi ci dibattiamo in una crisi economica strutturale aggravata dalle politiche di potenza degli USA e della Germania, altro che Unione Europea.
Non è possibile sopportare le stragi quotidiane che si compiono nel mediterraneo sia quelle nei barconi, sia quelle nei territori  palestinese, siriano, iracheno e fermiamoci a questi... bisogna rivoltarsi contro queste barbarie  e le lacrime ipocrite dei potenti a cui in realtà fa comodo questo mercato di carne umana.
Il popolo palestinese vive da oltre sessanta anni sotto occupazione  di Israele,  questo Stato è stata un'altra "bella"invenzione degli occidentali pronti a lavarsi la coscienza  di fronte ai crimini nazisti nei confronti della popolazione di religione ebraica.
Le altre guerre di questi anni  non sono state se non in parte rivoluzioni ma bensì mosse imperialiste degli USA, della Francia, vedi oggi l'affare Sarkozy sulla Libia, e dell'Arabia Saudita, che con i suoi petrodollari sta islamizzando l'Africa.
Non serve tornare alle "radici cristiane", non si può far fronte comune con chi determina questo disordine.
Ci si scandalizza, chi ipocritamente chi giustamente, per 3 giovani israeliani uccisi però  gli uni e gli altri si dimenticano le migliaia di ragazzi, bambini palestinesi  uccisi dagli israeliani. Ci si dimentica delle "operazioni piombo fuso" del muro della vergogna.
E le ipocrite potenze mondiali fingono di volere la pace con un feticcio di negoziato che serve solo a confondere e a trascinare all'infinito una oppressione.
Bisogna oggi avere coraggio di dire forte che la situazione è molto pericolosa, con fascismi e totalitarismi che prendono piede; oggi bisogna solidarizzare con i popoli palestinese, medio orientale, dell'est Ucraina che oggi sono nel nostro mediterraneo, nella nostra Europa quelli che si sottraggono e si oppongono al gioco delle varie potenze che si stanno scontrando per il controllo delle fonti energetiche, e non solo, del pianeta.
La Fortezza Europa rischia e gli scricchiolii sono sempre più forti.
Chi subisce la crisi, la disoccupazione  deve aver chiaro cosa sta succedendo; se non ci muoviamo noi saranno altri a decidere del nostro presente e futuro.
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