"Fotografato" un profeta a Vicenza: Padre Alex Zanotelli con la Caritas
Domenica 22 Novembre 2015 alle 10:53 | 0 commenti
Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, è stato ospite ieri sera, sabato 21 novembre, dell'appuntamento al Teatro del Seminario Vescovile di Vicenza voluto da don Giovanni Sandonà , per discutere di "stili di vita sostenibili, equi e fraterni" all'interno, aveva detto il direttore della Caritas Vicentina, di quella "corposa e significativa riflessione che Papa Francesco, con la sua Enciclica Laudato Si', ha rivolto al mondo intero". Nella sala gremita all'inverosimile don Zanotelli, come ci "confessa" uno dei presenti, Maurizio Moreli, è parso "un profeta a Vicenza". Raccontare i profeti, oltre a non essere il nostro mestiere, non rientra neanche nelle nostre capacità di sintesi emozionale, per cui vi raccontiamo la serata più che con qualche umana nota con le sensazioni che vi potranno trasmettere le foto che Maurizio vi ha donato tramite noi (qui la photo gallery di Maurizio Morelli per VicenzaPiù).
L'incontro di ieri con Don Zanotelli, - aperto ad animatori, operatori e volontari Caritas di tutta la diocesi e alla cittadinanza - era la terza proposta di formazione permanente proposta dalla Caritas stessa nel corso di questo anno pastorale. Il tema in questa tappa ha toccato infatti l’ambito socio-culturale: la cura della Casa Comune, ossia come educarsi ad uno stile di vita sostenibile, equo e fraterno
«I fatti di questi giorni - aveva detto don Giovanni Sandonà annunciando l'incontro con padre Alex Zanotelli - confermano l'urgenza e l'attualità di una convivenza mondiale che veda la condivisione di alcuni valori di base, come il rispetto dalla dignità della persona e delle diversità culturali e religiose e la cura della ‘casa comune', intesa come equilibrio di economie, di culture, di progettualità e risorse che permettano a tutti di guardare al futuro proprio e dei propri figli».
Don Zanotelli, di origini trentine, da almeno trent'anni sostiene la medesima visione dell'Enciclica di Papa Francesco e ne è diventato testimone autorevole e coerente.
Il missionario comboniano ha operato prima in Sudan, poi come direttore della rivista Nigrizia (dal 1978 al 1987, quando ha dovuto lasciare l'incarico per il suo infaticabile e scomodo impegno nel denunciare le ingiustizie). Dal 1994 al 2002 ha vissuto a Nairobi (Kenya) nella baraccopoli di Korogocho, sempre con l'impegno ad essere "al servizio dell'Africa, in particolare essere la voce dei senza voce, per una critica radicale al sistema politico-economico del nord del mondo che crea al Sud sempre nuova miseria e distrugge i valori africani più belli, autentici e profondi". E' rientrato stabilmente in Italia nel 2002 e da allora opera nel rione Sanità di Napoli. Da sempre ha saputo prendere posizioni precise e imporsi all'opinione pubblica italiana, affrontando i temi del commercio delle armi, della cooperazione allo sviluppo affaristica e lottizzata, dell'apartheid sudafricano. È stato anche tra i fondatori del movimento "Beati i costruttori di pace", con cui ha condotto molte battaglie in nome della cultura della mondialità e per i diritti dei popoli.
Collabora, oltre che con Nigrizia, con la rivista Mosaico di Pace, pubblicata da Pax Christi.
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