Joy Volley Vicenza: the end. E Marasciulo va giù duro
Lunedi 21 Giugno 2010 alle 23:59 | 0 commenti
La Joy Volley Vicenza alza bandiera bianca. Travolta dai debiti e incapace di reperire risorse a lungo termine, la società del presidente Ferappi e del vice Novello lascia la serie A2, che nella storia terminerà come Osmo BPVi Vicenza. Le ripetute richieste di aiuto a imprenditoria e istituzioni locali sono cadute nel vuoto. È di oggi pomeriggio l'ultimo, disperato appello. Fatto per scongiurare la resa definitiva, con una conferenza stampa svoltasi alla presenza dei due massimi dirigenti, del responsabile marketing Lucchese e dell'Assessore allo sport Nicolai, garante dell'appoggio dell'amministrazione comunale.
"È un momento molto difficile - ha detto Ferappi in apertura - le abbiamo davvero provate tutte, sottraendo tempo ed energie alle nostre aziende e alle nostre famiglie. Tutto per salvare questa grande società , che anche quest'anno ha dato lustro alla città , vincendo il campionato italiano under 18 e tanti altri titoli collettivi e premi individuali, a livello giovanile. Ora la delusione ha il sopravvento, l'appello lanciato circa un mese fa non ha avuto alcun seguito concreto. Tutto ciò che abbiamo è solo una valigia di promesse. Il nostro sforzo è fino ad ora risultato vano, così il nostro gruppo non può proseguire".
Il presidente Joy Volley si è poi concesso l'ultima proroga: "Proseguiremo ancora dieci giorni, sperando che la Vicenza imprenditoriale e delle istituzioni ci dia risposte tangibili, utili a salvare una realtà per noi fondamentale, dal punto di vista sportivo, ma soprattutto per la valenza sociale".
L'assessore Nicolai, fatto accenno ad una situazione di difficoltà che "paga errori del passato" (quali non è stato specificato, ndr), ha auspicato una pronta ripartenza: "Spero che la società riesca a rinascere, anche ricominciando dal basso. Le ragazzine che giocano a pallavolo hanno bisogno di un punto di riferimento, che solo una società di alto livello può rappresentare".
Mentre l'assessore tesseva le lodi del vivaio berico, la conferenza ha vissuto, a sorpresa, un momento di polemica accesa, con l'ex coach Marasciulo che, interrotto Nicolai, ha sparato a zero contro l'organizzazione e i costi del giovanile biancorosso, come già fatto tramite stampa nel recente passato, prima del suo passaggio a Pontecagnano. "6 ragazzine al minivolley - ha bersagliato Maurinho - l'Under 12 e Under 13 praticamente inesistenti, le squadre dall'Under 14 in poi che si reggono su atlete prese da fuori, è questo il settore giovanile di cui si parla a meraviglia? Per me un vivaio parte dalla base e qui la base non c'è, c'è solo una società che ha speso follie per i titoli dell'Under 18, in barba alle difficoltà economiche in cui versava la prima squadra. Peccato, ero venuto a Vicenza convinto da quelli che consideravo cinque imprenditori seri, coinvolto in un progetto che pensavo importante e che sta invece naufragando. Rischia di sparire una realtà che ho allenato con entusiasmo e in cui credevo sarei rimasto a lungo".
Evidente l'emozione e il dente avvelenato con cui si esprimeva il brasiliano, al quale nessun esponente Joy Volley ha fornito replica. Si è così ripartiti da un interdetto Nicolai, che ha ripreso concludendo il suo intervento, lamentando la scarsa attenzione degli imprenditori nostrani nei confronti dello sport, garantendo il massimo impegno da parte dell'Amministrazione in soccorso a Joy Volley (ma non si potrà comunque andare oltre agli affitti agevolati per le palestre, soldi non ce ne sono, ndr), e auspicando l'arrivo di "un imprenditore o di una banca (riferimento non casuale? La Banca Popolare Vicentina, già sponsor, potrebbe essere la principale candidata al salvataggio, ndr) che aiutino, oltre che a salvare la società , a proseguire l'opera di coinvolgimento dei giovani che il volley femminile porta con sé".
Interessante sarà scoprire dove questa opera potrà proseguire, dato che l'assessore ha chiarito che la gestione del palazzetto, in quota a Joy Volley fino al 30 giugno, sarà in futuro assegnata con un bando. Ovvio che con una società di pallavolo rosa in difficoltà , diversi potranno essere i pretendenti che si affacceranno alla porta di via Goldoni.
La chiusura, amara, è stata di Ferappi: "La serie A2? Dimenticata. Nel caso arrivino le adeguate risorse economiche ripartiremo dalla B (più probabile la B2 che la B1, ndr) e il settore giovanile".
Svicolate le risposte ad alcune scomode domande dei presenti, giornalisti e non, in merito alla "sparizione" da Joy Volley, senza comunicazioni ufficiali, di ben tre dei cinque soci che avevano ereditato la società dall'ex patron e dg Coviello (Mapelli, Di Stefano e Padrin, di cui si son perse da tempo le tracce, ndr), Ferappi ha ripreso: "Rimangono ancora 10 giorni e vogliamo lottare fino in fondo, il senso del nostro appello è tutto qui".
Frase ripetuta dal responsabile marketing Lucchese, che ha aggiunto: "Morire in silenzio non ha senso. Abbiamo bussato a più di settanta porte di aziende, solo in questo ultimo periodo, mi sono sentito più un venditore Folletto che altro, senza ricevere un segnale positivo. Se qualcuno non ci da una mano la fine è certa, questo va portato a conoscenza di tutti".
Dieci giorni per salvare il salvabile dunque, vale a dire ripartenza dalla B (quasi sicuramente con una nuova società , anche se sull'argomento Ferappi ha glissato, ndr), con mantenimento di un adeguato vivaio. Ma le risorse (maggior impegno BPVi o altro) vanno trovate al più presto, dato che il termine per l'iscrizione alla B scade in 7 luglio.
Comincia il conto alla rovescia, nella speranza che lo Shuttle Joy Volley (o chi per essa) riesca a ri-partire e il decollo non venga annullato.
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