Otto marzo 2011, la parità è ancora lontana
Martedi 8 Marzo 2011 alle 19:10 | 0 commenti
Maria Trentin consigliera di parità Cisl: "A rimetterci non sono solo le donne, ma tutta la comunità ".
L'otto marzo forse lo festeggeranno le donne dei paesi nordici, quelle che possono permettersi di conciliare figli e lavoro. Per le donne italiane invece c'è poco da festeggiare. Lo dicono chiaramente i dati presentati dalla Cisl di Vicenza, dati che hanno spinto il sindacato a istituire nella sede del capoluogo un punto di ascolto dotato di avvocati che aprirà i battenti al pubblico il prossimo 5 aprile.
"L'occupazione femminile dell'Italia è superiore solo a quella di Grecia, Turchia e Malta - ricorda il segretario generale Gianfranco Refosco - Le donne non hanno bisogno di assegni famigliari, bensì di servizi". In questo senso il dato relativo agli asili nido è illuminante: "Gli accordi di Lisbona prevedevano entro il 2010 una copertura del 33% (cioè 33 posti per 100 bambini)- spiega il segretario Lorenza Leonardi - Il dato nazionale va dal 12.8% al 17.8%, con il Veneto a 19.1%. I problemi nella conciliazione sono evidenti: le donne senza figli che lavorano sono il 64%, quelle con un figlio il 59%, quelle con due il 54%. Questione di scelte? No, visto che c'è una differenza più alta rispetto ad altri paesi". Non si creda poi che il Veneto sia un'isola felice all'interno di una nazione che discrimina le donne: "Persistono anche da noi problemi al rientro dalle maternità . Un'alta percentuale di donne non rientra al posto di lavoro che aveva lasciato e alcune vengono addirittura invitate a lasciare l'azienda". Tra gli obiettivi della Cisl c'è anche quello di aumentare il numero di sindacaliste donne nei luoghi di lavoro. E studiare più degli uomini spesso non basta: il 56% delle laureate fa lavori atipici, il 22% non lavora e il 18% sono instabili. Per non parlare delle differenze salariali tra uomo e donna a parità di titolo di studio (non di mansione svolta), che nei ruoli più importanti arriva anche al 20-25%. La consigliera di parità Maria Trentin ha quindi portato il discorso sulle pensioni: "Quelle sotto i cinquecento euro lordi (40%) e sotto i mille euro lordi (40-42%) appartengono in gran parte alle donne". Dalla Trentin anche una critica all'Amministrazione Comunale: "Dal 2000, come realtà superiore ai 30 mila abitanti, dovrebbe dotarsi di un dirigente impegnato sui tempi della città . Ne trarrebbero vantaggio tutti i cittadini, non solo le donne, dal momento che queste ultime non lavorano per loro stesse". Insomma, come ha commentato lo stesso Refosco, "più che celebrare qualcosa, c'è da fare qualcosa di concreto e noi della Cisl lo stiamo facendo".
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