Osservazioni al Pi, maratona in vista
Giovedi 31 Gennaio 2013 alle 18:26 | 0 commenti
Il 6 febbraio a palazzo Trissino comincia la quattro giorni che dovrebbe portare alla approvazione definitiva del piano degli interventi noto anche come Pi. L'annuncio ufficiale è stato dato stamani con un comunicato stringato pubblicato sul portale dell'amministrazione comunale di Vicenza.
Si tratta di una delle più importanti votazioni di tutta la consiliatura marchiata centrosinistra, iniziata con la vittoria del sindaco democratico Achille Variati nella primavera del 2008. L'iter del procedimento in realtà è stato complesso perché il Pi è stato adottato in prima stesura già lo scorso anno. La legge regionale prevede però che una volta approvato, il documento urbanistico venga messo a disposizione della cittadinanza che può proporre modifiche attraverso l'istituto delle osservazioni.
Il termine di presentazione di quest'ultime è scaduto sul finire del 2012 e all'inizio dell'anno la giunta comunale ha preso in mano il pacchetto indicando quali osservazioni, a parere dell'amministrazione posso essere accolte e quali no. A sua volta il aprere dell'esecutivo deve passare al vaglio della commissione territorio, un organo ristretto composto da soli consiglieri comunali che a loro volta vagliano l'operato della giunta entrando allo stesso tempo nel merito delle stesse osservazioni. Una volta transitato per la Territorio il documento con le proposte di modifica e le proposte di bocciatura o accoglimento finisce sui banchi del consiglio comunale cui spetta l'ultima e definitiva approvazione contente eventuali modifiche.
In queste ore la commissione territorio sta lavorando a ritmi serrati per presentare in aula il testo nei tempi convenuti, ma la cosa ha già mandato in fibrillazione l'opposizione di centrodestra che considera il margine troppo stretto per analizzare nel dettaglio le proposte dei cittadini e le risposte dell'amministrazione.
Per di più durante la quattro giorni messa in calendario dai capogruppo in consiglio comunale, dovrebbe essere anche prevista una discussione straordinaria sul caso Ipab, che recentemente ha visto contrapporsi maggioranza di centrosinistra e minoranze di centrodestra: una circostanza che potrebbe obbligare i consiglieri a fare le ore piccole.
Ad ogni modo c'è una incognita che rimane sullo sfondo. L'articolo 38 del «Piano Territoriale Regionale di Coordinamento», una norma sempre e comunque sovraordinata rispetto agli strumenti urbanistici locali, stabilisce che «le aree afferenti ai caselli autostradali, agli accessi alla rete primaria ed al sistema ferroviario metropolitano regionale per un raggio di 2 kilometri dalla barriera stradale sono da ritenersi aree strategiche di rilevante interesse pubblico ai fini della mobilità regionale. Dette aree sono da pianificare sulla base di appositi progetti strategici regionali». Al di là della formulazione tecnica la norma de facto toglie la postetà urbanistica ai comuni in molte aree di prossimo sviluppo ed è stata contestata negli anni violementemente contestata dalle associazioni ambientaliste che sono riuscite a congelarla redigendo migliaia di osservazioni in sede di seconda stesura della legge. Osservazioni che hanno ingolfato il voto in consiglio regionale. Sul punto però la giunta comunale capitanata da Variati (in foto) non ha mai espresso un pensiero preciso al riguardo mentre soggetti come Italia Nostra, AltroVe, Wwf e simili hanno manifestato i loro timori anche per i possibili effetti sul comune capoluogo.
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