Ordine dei giornalisti mostra preoccupazione per informazione sempre più condizionata da pubblicità. La stampa locale è a norma?
Mercoledi 22 Marzo 2017 alle 09:45 | 1 commenti
L'ordine dei giornalisti del Veneto mostra forte preoccupazione per il rischio che l'informazione sia sempre più condizionata da inserzionisti e committenti, privati o pubblici, i quali pretendono che i servizi vengano pubblicati o trasmessi senza alcun avviso in relazione alla natura promozionale-pubblicitaria degli stessi. È lo stesso presidente Gianluca Amadori a denunciare il fatto nel corso dell'assemblea annuale. "I giornalisti devono vigilare per impedire ogni tipo di commistione e per garantire la correttezza e trasparenza dell'informazione - ha dichiarato Amadori - per evitare che ne risulti compromessa credibilità e autorevolezza dei media. I servizi a pagamento devono essere adeguatamente evidenziati e in ogni caso non possono entrare nei tg. I giornalisti non possono prestare nome e volto ad iniziative pubblicitarie: a rischio vi è la nostra autonomia e indipendenza".
Il presidente ha annunciato che proseguirà la 'battaglia' per introdurre norme che impongano agli editori piena trasparenza in relazione alle loro attività , diverse da quelle editoriali, per evidenziare potenziali conflitti di interesse. Ma com'è la situazione a Vicenza? La stampa locale rispetta le regole oppure, per fare un favore a finanziatori diventano servi del potere? Non ci permettiamo di giudicare le scelte altrui ma c'è da chiedersi se i "big" della stampa pur di continuare a sopravvivere nella giungla di un giornalismo sempre più in crisi siano disposti ad aggirare la legge per continuare a cavalcare l'onda. Possibile quindi che i più noti media locali vicentini siano disposti ad inchinarsi davanti ai potenti ed accettare tutto quello che loro propongono per andare avanti e non abbassarsi ai poveri giornali online che per sopravvivere, in modo regolare, non possono permettersi né la visibilità dei grandi, né stipendi d'oro a fronte di una mole di lavoro maggiore visto che l'organico è ben inferiore alla stampa altolocata. La trasparenza di informazione, forse, viene meno quando si è costretti a sacrificare la credibilità della notizia a favore di una sviolinata a chi comanda.
Durante l'assemblea poi è stata espressa preoccupazione è stata espressa dal presidente anche in relazione alla crisi del mercato editoriale di cui non si vede ancora la fine e al perdurante sfruttamento del lavoro giornalistico. "Il 2017 deve essere l'anno per definire parametri accettabili per l'equo compenso - ha dichiarato Amadori - La strada maestra per uscire dalla crisi deve passare necessariamente attraverso il recupero della dignità professionale. Maggiore preparazione, rispetto delle regole deontologiche, qualità dell'informazione. Meno spettacolo e titoli gridati, più inchieste e approfondimenti: continuando con il progressivo alleggerimento dei contenuti, non faremo che accelerare la crisi dei media".
"La qualità dell'informazione è minata dal tempo sempre più risicato che i colleghi possono , dedicare alla "lavorazione" della notizia - ha spiegato Fiorenza Coppari - presidente del Consiglio di disciplina territoriale - La qualità è sempre frutto di un sistema virtuoso, in cui tutti si assumono le proprie responsabilità : nel nostro caso giornalisti e editori devono allinearsi per tutelarla. Fra i comportamenti più preoccupanti che emergono dall'esame dei fascicoli vi è il fenomeno del "taglia e incolla", un vero e proprio furto del lavoro altrui, sempre più comune nel web. Un comportamento che viola il dovere di lealtà e buona fede, così come accade quando l'informazione maschera commistioni e conflitti d'interesse".Â
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