Nursind “sgonfia” il caso cannule all'ospedale di Vicenza: “fango mediatico, prove manipolate, volontà di colpire i lavoratori dipendenti”
Venerdi 29 Aprile 2016 alle 09:54 | 0 commenti
Di seguito la decisa presa di posizione del sindacato Nursind Vicenza con le dichiarazioni congiunte del segretario nazionale Andrea Bottega e del segretario provinciale Andrea Gregori
È un vile raggiro quello in cui sono incappati due dipendenti dell’Ulss 6 di Vicenza, che hanno l’unica colpa di aver condiviso con circa 60 colleghi discussioni di pura fantasia. Nessun riferimento a pazienti o fatti effettivamente accaduti. Eppure, riscontriamo ancora una volta che chi dovrebbe sovraintendere e facilitare i rapporti tra e con il personale ha manipolato e dichiarato falsità che hanno dato il via a procedimenti disciplinari fondati su prove inesistenti e non veritiere, artatamente predisposte per colpire qualche lavoratore.
Il datore di lavoro, infatti, ha svolto una dettagliata indagine, a cui è seguita l’archiviazione ed il richiamo scritto non per i fatti contestati, bensì per il solo utilizzo del cellulare personale durante l’orario di lavoro (due dipendenti su otto). Val la pena ricordare che il rimprovero scritto è una sanzione disciplinare lievissima. La direzione generale dell’Ulss 6, come risulta dal procedimento, ha riscontrato la falsità delle accuse ed è in possesso delle prove della falsità . Falsità e manipolazione della chat hanno dimostrato che le accuse miravano a colpire qualche dipendente e non a tutelare i pazienti e lo stesso buon nome dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza. La notorietà del fatto a mezzo stampa, dopo l’archiviazione dei procedimenti, è la dimostrazione della volontà di colpire i lavoratori dipendenti, non di tutelare i pazienti. Inoltre, va precisato che fatti si riferiscono ai primi giorni di dicembre 2015 e solo ora, a chiusura dei procedimenti disciplinari, vengono ribadite le false accuse mosse nei confronti dei lavoratori, sostituendo le sanzioni contrattuali con la gogna mediaticaâ€. Il Nursind di Vicenza “è pronto a ribadire quanto già espresso, con ulteriori prove documentali, anche in sede giudiziaria, affinché si possa definitivamente dimostrare l’estraneità alle accuse e che le prove fornite erano false e manipolate. Tutto ciò al fine anche di rendere giustizia all’immagine violata dell’Ospedale di Vicenza ed a tutto il personale sanitario, che ogni giorno si prende cura dei malati con professionalità e rispetto. Aspettiamo di essere convocati dagli organi ispettivi per fornire tutti i dettagli ed auspichiamo che per il fango mediatico rivolto alla categoria ed all’Ospedale, qualcuno sia chiamato a pagare ed a rispondere in proprio, in quanto il personale ed il nosocomio berico sono beni di tutti, da tutelare e difendere.
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