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Nuovo Pp10, tra certezze e incognite

Di Marco Milioni Venerdi 1 Febbraio 2013 alle 17:47 | 0 commenti

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È stata una trattativa lunga e complessa. Così spiegano i comitati di Laghetto che hanno gestito la partita urbanistica che all'ex Pp10 vedeva schierati da una parte i proprietari delle aree (famiglia Fioretto, Gruppo Cestaro, Ipab e altri) che da una trentina di anni ritengono di poter far valere i loro diritti edificatori. Dall'altra i residenti che considerano Laghetto l'unico quartiere della città a misura d'uomo e che per anni hanno battagliato contro «la cementificazione» di un'area.

A fare da arbitro l'amministrazione comunale che l'anno passato sulla ipotesi di realizzazione di un nuovo quartiere improntato a criteri di bioedilizia e conosciuto come Greenway, aveva dovuto patire la coriacea resistenza dei cittadini che lo consideravano troppo impattante sul piano della vivibilità. Resistenza che aveva indotto il sindaco Achille Variati del Pd, a surgelare, politicamente parlando, la pratica.

Fiore all'occhiello. Adesso, con le elezioni comunali in dirittura d'arrivo il primo cittadino, che valuta positivamente l'intesa, potrebbe infilare un fiore all'occhiello in vista di una consultazione in cui i voti di Laghetto, determinanti per la vittoria delle amministrative del 2008, avranno comunque un ruolo fondamentale.

L'accordo. Ed è in questo contesto che è maturato l'accordo con i privati. I quali, stando alle indiscrezioni circolate ieri durante l'incontro tra residenti e sindaco in cui quest'ultimo ha illustrato i punti salienti della bozza, non hanno acconsentito molto di buon grado alle minori volumetrie che l'amministrazione concederà rispetto a quelle previste in passato. Che stando a quanto riferito  durante l'assemblea di ieri dal sindaco «vengono dimezzate» (almeno per quanto concerne una frazione del piano, quella conosciuta come “comparto 1"), tant'è che l'indice di edificabilità scenderebbe a 0,50 metri cubi su metro quadro. Cosa che i comitati dei residenti hanno apprezzato.

Il rebus. Rimane però da capire come l'amministrazione tramuterà in norma comunale l'accordo raggiunto dalle parti. I comitati infatti per il tramite dell'ex consigliere comunale verde Ciro Asproso avevano presentato una osservazione al Piano degli interventi, la 373 del 27 dicembre 2012 (seguita da altre due pressoché identiche) nella quale esplicitamente si chiedeva che l'indice edificatorio calasse a 0,45. Una circostanza che aveva fatto sobbalzare i consulenti tecnici della parte privata cui invece era stato assicurato in sede di incontri tecnici con i funzionari che 0,50 sarebbe stato l'indice definitivo incluso nella osservazione che di fatto costituiva il documento che dava l'ok al “nuovo” e più magro Pp10.

I comitati durante gli ultimi giorni avrebbero comunque avuto contatti con l'amministrazione la quale avrebbe assicurato che l'ulteriore e necessario aggiustamento sarà contenuto in una controdeduzione alle osservazioni introdotta forse in commissione territorio, che è ancora in pieno svolgimento, che riporterà quell'indice da 0,45 a 0,50, ampliando quindi, almeno sul piano virtuale, il margine di profitto di una eventuale lottizzazione. «Da quello che posso comprendere - fa sapere Asproso - in comune adopereranno proprio lo strumento della controdeduzione, anche se ogni competenza in tal senso spetta agli uffici».

Il timore. Dall'altra parte rimane però il timore dei consulenti dei privati. Se per ipotesi la trafila burocratica, che in passato aveva avuto un altro intoppo, identificata in piazza Biade e a palazzo Trissino fosse debole e se qualcuno impugnasse avanti il tribunale amministrativo la delibera, in toto o in parte, facendo decadere le novità introdotte per Laghetto, i privati, persi per persi, potrebbero ricorrere anche loro alla magistratura per fare valere quelli che reputano i propri diritti: e non solo in sede amministrativa ma anche in sede civile. Ad ogni modo i tempi sono stretti perché le parti si sono date una scadenza precisa per appianare tutte le difficoltà pregresse, ovvero i consigli comunali che dal 6 febbraio analizzeranno proprio le osservazioni e le controdeduzioni relative al Piano degli interventi licenziato nell'autunno dell'anno scroso (nel riquadro uno scorcio dell'ufficio del sindaco di Vicenza).

Leggi tutti gli articoli su: Achille Variati, Pp10, Ciro Asproso, Laghetto, Greenway

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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