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Nuovo "Piano casa", le posizioni di Barison e Berlato (FdI) e di Fracasso, Pigozzo e Zanoni (PD)

Di Note ufficiali Giovedi 11 Ottobre 2018 alle 15:31 | 0 commenti

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“In Seconda Commissione è stato presentato il Disegno di Legge avente per oggetto “Politiche per la riqualificazione urbana e l’incentivazione alla rinaturalizzazione del territorio veneto”. La proposta - dichiarano tramite una nota i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Massimiliano Barison e Sergio Berlato - intende mettere a regime il c.d. Piano Casa, approvato per la prima volta nel 2014 con la Legge regionale 11 e già modificato dopo la sua prima applicazione. 

Da quanto emerso dalla presentazione di questa mattina accogliamo con favore la spinta a continuare verso una rigenerazione urbana che va ad eliminare le aree urbanizzate abbandonate e degradate, verso la riqualificazione delle aree per generare un patrimonio edilizio moderno a basso consumo e ad elevato contenimento energetico e verso il riuso, con l’obiettivo di restare all’interno del consolidato urbano senza ulteriore consumo di suolo”.

“Sicuri che questa proposta sarà un volano per il settore dell’edilizia e per smuovere l’economia interna - continuano i Consiglieri Barison e Berlato - dobbiamo però evitare che i Comuni, come successo, subiscano gli effetti in deroga del piano casa che hanno generato costruzioni e ampliamenti di edifici decontestualizzati e privi di decoro urbano. Un importante aiuto dovrà essere dato alle famiglie che necessitano di più spazio per l’abitazione principale e su questo punto, oltre agli ampliamenti siamo convinti che dovremmo anche prevedere la riduzione al massimo del costo di costruzione oltre che a semplificare le procedure”.

“Da qui alla sua approvazione - concludono i Consiglieri di Fratelli d’Italia - il testo va approfondito e migliorato mettendo al primo posto assieme al riuso, la  riqualificazione e la rigenerazione anche la qualità urbana e la famiglia. È  necessario il massimo coinvolgimento dei Comuni che non devono essere espropriati dalle prerogative urbanistiche ed edilizie ma devono essere protagonisti insieme alla Regione del futuro urbanistico ed edilizio del Veneto”.

 

“L'attuale Piano casa ha risposto alle richiesta dei piccoli ampliamenti per esigenze familiari ma ha fallito per gli interventi di demolizione e ricostruzione. La rigenerazione è rimasta lettera morta. Per scrivere il nuovo Piano casa dobbiamo quindi partire dall’analisi di ciò che ha funzionato e non ha funzionato in quello vigente”. A dichiararlo sono il Capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso e i Consiglieri Bruno Pigozzo e Andrea Zanoni a proposito dei lavori odierni della Seconda commissione in cui è stato illustrato il Progetto di legge n. 402 di iniziativa della Giunta regionale.

“Finora abbiamo visto interventi di pura e semplice speculazione immobiliare, fatti utilizzando le maglie larghe della legge vigente. Nel frattempo nascono centri commerciali e piattaforme logistiche in tutto il Veneto, come Zalando, Amazon, Ikea, che trasformano centinaia di migliaia di metri quadrati di suolo. La nuova formulazione del Piano amplia anche all’edilizia, che però non ha nulla a che fare con la casa. Bisogna poi fare attenzione al fatto che si penalizzano ulteriormente i Comuni per mancati introiti da oneri anche per attività che non hanno niente a che vedere con la residenza dei cittadini. Abbiamo chiesto un report sui mancati introiti delle amministrazioni locali che spesso sono alla canna del gas” proseguono gli esponenti democratici, che chiedono una inversione di rotta, chiamando in causa anche il Governo: “Bloccare i fondi per il recupero delle periferie a Roma è in piena contraddizione con le intenzioni del titolo della nuova legge, ‘Politiche per la riqualificazione urbana e incentivazione alla rinaturalizzazione del territorio veneto’. Ancora una volta rischiamo che le buone intenzioni rimangano tali e si sprechi l’ennesima occasione per voltare pagina”. 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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