Nuovi treni ma nessuno lo sa, pioggia di critiche sulla Regione «Ma toccava a Trenitalia»
Mercoledi 10 Settembre 2014 alle 15:02 | 0 commenti
da Il Corriere del Veneto
«Ho letto con piacere i giornali secondo i quali i treni ora ci sarebbero ma sarebbero vuoti per colpa mia che non li avrei pubblicizzati. Se fossero stati pieni sarebbe stata colpa mia comunque, perché erano pieni. Se camminassi sull’acqua mi accuserebbero di non saper nuotare».
Il governatore del Veneto Luca Zaia liquida così la polemica sorta all’indomani dell’introduzione di otto nuovi treni sulla tratta ferroviaria Padova-Mestre, tassello del complesso mosaico della Sfmr, la metropolitana di superficie. I pendolari, infatti, si sono detti all’oscuro della (bella) novità , così come il personale di Trenitalia: almeno per tutta la mattinata di lunedì nessuno pareva saperne niente. E in molti si sono chiesti per quale ragione Palazzo Balbi, solitamente rapidissimo nel rilanciare urbi et orbi anche la più trascurabile novità , stavolta non solo abbia rinunciato alla consueta nota stampa ma abbia preferito concentrarsi sulla lettera inviata da Zaia all’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, lettera che peraltro va nella direzione esattamente opposta a quella sottesa dai nuovi convogli, dal momento che denuncia i noti problemi del servizio, dal sovraffollamento al comfort delle carrozze. «I treni ci sono - ha continuato il governatore - e toccava a Trenitalia pubblicizzarli, come da contratto. Perché non lo ha fatto? Chiedetelo a loro. Una fase di rodaggio senza eccessivi clamori, comunque, non fa male. Ringrazio i giornali per la pubblicità gratuita». Zaia fa sapere di aver fissato un incontro per lunedì proprio con Soprano e rassicura sulla tenuta del settore ferroviario in Regione dopo l’arresto dell’ex assessore ai Trasporti Renato Chisso e la prematura scomparsa del dirigente della Mobilità Bruno Carli (le deleghe le ha prese lo stesso Zaia e non sembra ci siano nomine in vista, nonostante sia in fase di elaborazione la gara per il nuovo contratto dopo la disdetta con Trenitalia). Ironie e stilettate, però, continuano. «Benvenuti sulla metro clandestina - dice il consigliere dell’Idv Gennaro Marotta -. E’ un peccato che un servizio positivo venga depotenziato dalla mancanza di informazioni. Sono 25 anni che aspettiamo, ma se non lo pubblicizziamo rischiamo di farlo fallire. Un altro neo è che i nuovi treni colleghino Padova con Mestre, ma non con Venezia. In questo modo escludiamo i turisti, molti pendolari e tutti gli universitari». Attacca anche la deputata del Pd Simonetta Rubinato: «La pubblicizzazione degli orari dei treni, dice il governatore, spetta a Trenitalia. Zaia, però, ha omesso di dire che Trenitalia è pagata “a catalogoâ€, ovvero con una quota fissa annuale, mentre i ricavi da biglietti per contratto vanno alla Regione. Ergo: è esclusivo interesse di quest’ultima portare il maggior numero di gente sui nuovi treni, perché più biglietti e abbonamenti si vendono più soldi entrano nelle casse della Regione». Chiude, rincarando la dose, Ilario Simonaggio della Filt-Cgil: «Ma come, nel giorno in cui finalmente si avvia il Sfmr, anziché festeggiare l’avvenimento, si manda una lettera a Trenitalia per chiedere un maggiore impegno alla società sui “disserviziâ€? Non vorremmo che questa richiesta di Zaia, presentata nel giorno di incremento del servizio, sia strumentale a sviare l’attenzione rispetto al completamento e finanziamento del Sfmr atteso dai veneti da 25 anni! Per questa ragione vogliamo che si fissi con chiarezza il cronoprogramma degli impegni economici e finanziari della Regione per dotare il Veneto di rete e treni indispensabili alla qualità del servizio promesso».
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