Nuovi Direttori Generali alle Ulss vicentine? Raniero e Usb: solo diversi
Domenica 30 Dicembre 2012 alle 15:40 | 0 commenti
Germano Raniero, Usb Vicenza - Nuovi Direttori Generali alle Ulss vicentine? Più che nuovi parliamo di diversi; infatti i nuovi direttori generali delle 4 Ulss vicentine ricoprivano lo stesso ruolo in altre Ulss del Veneto e tutti, tranne Cenci, sono dg di lungo corso. Una nota di colore; con queste nomine finisce il dominio padovano su Vicenza (nella foto alcuni dg tra cui Angonese).
Tre degli uscenti (Alessi, Alberti, Alessandri) erano padovani e troppo legati a Galan. Forse questo ha pesato nella non riconferma dei primi due, mentre il terzo era out per raggiunti limiti di età .
Qui però non e' una questione di nomi nè di competenza, stiamo parlando come detto di direttori di lungo corso, ma piuttosto del loro ruolo. I dg ora sono cambiati i ma i problemi rimangono quelli di prima. Il progect financjng e l'irrisolta questione del parcheggio a pagamento a Santorso, i tagli sulle pulizie a Bassano, la questione Seminario e tagli a Vicenza, la sorte di Valdagno nella Ulss ovest.
Cioè quanto i vecchi anche questi nuovi saranno costretti a svolgere il ruolo di meri esecutori delle direttive regionali, direttive derivanti dal piano socio sanitario regionale approvato, dalle schede ospedaliere tutt'oggi sconosciute, dai tagli imposti dal governo nazionale, dalla ristrettezze di organico sia medico, che infermieristico che sociosanitario, dai costi insopportabili dei project financing. Dubitiamo che i DG possano sottrarsi a queste direttive. Nulla di nuovo purtroppo.
Infatti Zaia e la Regione hanno volutamente perso una occasione d'oro per andare sul serio ad un riordino della sanità veneta. La scadenza dei DG doveva essere l'occasione per ridurre il numero delle Ulss, con qualche milione di risparmio, poteva essere l'occasione per rivedere il ruolo dei direttori generali oggi figura monocratica che senza un consiglio e senza indicazioni del territorio gestisce le ULSS. Niente di tutto questo. I nomi sono importanti, la competenza fondamentale, ma senza indirizzi diversi, senza un innesto di risorse economiche e di personale il declino della sanità veneta andrà avanti.
Compito dei lavoratori della sanità e dei cittadini è muoversi perché questo non succeda.
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