Nuove norme agriturismi, i ristoratori vicentini insorgono
Venerdi 22 Novembre 2013 alle 14:12 | 0 commenti
Confcommercio Vicenza - “Se viene approvata questa legge regionale non ci sarà più una vera distinzione tra ristoranti ed agriturismi. Le uniche differenze tangibili saranno le tante agevolazioni fiscali e tributarie di cui solo gli agriturismi possono usufruire. Se non è concorrenza sleale questa, come dovremmo definirla altrimenti?â€. Emanuele Canetti, presidente dell’Associazione provinciale Ristoratori di Confcommercio Vicenza, boccia così il nuovo progetto di legge sulle attività agrituristiche che la Giunta regionale vorrebbe varare nelle prossime settimane.
E che va a modificare alcuni articoli della precedente norma 28/2012. “Con questo provvedimento – rincara il presidente Canetti – la Regione si assume la responsabilità di dare un ulteriore duro colpo ad un settore, quello della ristorazione, già alle prese con una crisi economica che ha portato ad un generalizzato calo della clientela. Togliere, nei fatti, le uniche vere limitazioni oggi esistenti nel settore agrituristico – rincara il presidente Canetti -, è come “legalizzare†i falsi agriturismiâ€.
Ed è proprio questo il punto, perché la “levate di scudi†della categoria arriva principalmente a fronte di alcune specifiche modifiche ai limiti fino ad oggi esistenti. La norma, infatti, prevede di eliminare il limite delle giornate di apertura. Sostituisce, poi, il numero massimo di posti a sedere, prima uguale per tutti in base ai giorni di apertura, introducendo un nuovo limite da stabilirsi in sede di autorizzazione sanitaria (ma nel frattempo l’autorizzazione sanitaria è stata abrogata). E poi introduce il limite massimo annuo di offerta di pasti, che dovrebbe essere individuato dal piano agrituristico. “Questo nuovo parametro è un bluff, perché non è verificabile – spiega il presidente dei ristoratori Confcommercio -. Chi potrà mai controllare che un'attività agrituristica rispetti il numero massimo di pasti annuo? È praticamente impossibile, soprattutto perché ogni attività avrà un suo specifico limite sulla base del proprio piano agrituristico. In questo modo si vanno totalmente a snaturare i principi che hanno ispirato la nascita degli agriturismi, vale a dire dare agli agricoltori l’opportunità di incrementare il loro reddito con un’attività complementare al lavoro sui campi. Introducendo un limite fittizio – prosegue Canetti - non si fa altro che dare il via libera alla speculazione di chi sfrutta i vantaggi fiscali e tributari di questi esercizi, mettendo sul mercato attività che nulla hanno a che fare con la valorizzazione dei prodotti della terraâ€.
Da qui il forte sostegno che l’Associazione di Vicenza sta dando all’azione della Fipe-Confcommercio regionale, che ha ribadito il no dell’intera categoria a questo progetto di legge anche nell’audizione di mercoledì scorso, in Regione. “Una norma di questo tipo non fa altro che creare confusione in un settore, quello turistico, che rappresenta una grande risorsa per la nostra regione – conclude il presidente Canetti -. Per questo, anziché liberalizzare il settore agrituristico noi siamo per una sua netta differenziazione, con un aumento dei controlli e delle sanzioni per quelle attività abusive che non danneggiano solo la ristorazione tradizionale, ma anche i veri agriturismiâ€Accedi per inserire un commento
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