Novant'anni fa nasceva il PCI
Sabato 22 Gennaio 2011 alle 10:05 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdS - Il 21 gennaio del 1921, a Livorno, nasceva il Partito Comunista (nella foto l'opera di Guttuso sui funerali di Togliatti in cui si riconoscono, fra gli altri, Longo e berlinguer). Iniziava una lunga storia di lotte per i diritti dei lavoratori e dei cittadini. Una storia di sacrifici e di scelta di parte. Il Partito Comunista in Italia (quello che fu di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer) è stato fondamentale per la conquista della libertà dal nazifascismo, la costruzione di uno stato democratico fondato su una Costituzione che è tra le più belle del mondo, le conquiste dei lavoratori in termini di diritti e migliori condizioni di vita e lavoro. Un grande partito.
Oggi quel partito, con la sua organizzazione e la sua forza, non c'è più e si vedono le conseguenze. La decisione di Occhetto vent'anni fa di scioglierlo è stata non solo sbagliata ma ha avuto conseguenze disastrose per tutto il paese.
L'attuale maggiore partito di opposizione, il PD, che raccoglie parecchi ex dirigenti (o ex-sedicenti tali) del PCI, non ha più né la forza né gli ideali che fecero dei Comunisti in Italia uno dei cardini della lotta per il progresso. Con l'assenza dei Comunisti in parlamento, poi, la situazione si è ulteriormente aggravata. Corruzione, mancanza di un progetto di sviluppo alternativo al capitalismo cialtrone oggi imperante, continue mediazioni al ribasso su qualsiasi cosa (anche su diritti non contrattabili come il diritto al sapere, alla salute, a un lavoro sicuro e continuativo che sia mezzo di crescita e non causa di alienazione), differenze inaccettabili tra ricchi e poveri, individualismo sfrenato e uso della politica a fini personali sono all'ordine del giorno e stanno trascinando il nostro paese verso il baratro dell'indifferenza e dell'individualismo.
Con un Partito Comunista forte non sarebbero stati possibili gli atteggiamenti ricattatori e vessatori di Marchionne alla Fiat di Pomigliano e Mirafiori. Con un Partito Comunista forte e organizzato le condizioni di lavoro e la dignità dei lavoratori non sarebbero umiliate come lo sono in questi giorni.
I comunisti in Italia oggi sono divisi ma stanno lavorando per ricostruire un'unica organizzazione di tutte le persone che si richiamano agli ideali che furono quelli del grande Partito Comunista Italiano nato novanta anni fa. Noi Comunisti Italiani riteniamo che questo processo unitario sia irreversibile e necessario per contrastare il degrado politico e morale che è sotto gli occhi di chiunque voglia vedere.
A Vicenza questo processo è già in atto e lo porteremo avanti con tutte le nostre forze e la determinazione necessaria.
Il nostro obiettivo è chiaro, ridare voce e forza a chi oggi è muto, invisibile e debole. Rimettere le questioni del lavoro e dei lavoratori al centro dell'azione politica. Costruire un nuovo modello di sviluppo e di società che sia diverso e alternativo rispetto a quello attuale. Un modello che permetta a ogni cittadino di avere speranza in un futuro migliore.
Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della sinistra di Vicenza
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