Non sparate ora sulla "nostra" BPVi. Noi vi avevamo allertato prima su Zonin & c., adesso va difesa la banca a trazione Iorio
Domenica 4 Ottobre 2015 alle 10:24 | 1 commenti
Noi vi abbiamo allertato, da soli, sui problemi dell'Istituto di Zonin. Ora va difesa dai raider la banca dei vicentini guidata da Iorio
Di Giancarlo Marcotti e Giovanni Coviello (da VicenzaPiù Magazine n. 279 in edicola e online)
Pensiamo di aver dato prova di una certa affidabilità (tecnica e mediatica) nel trattare le problematiche legate alla Banca Popolare di Vicenza. I giornali locali più "influenti" si sono incredibilmente accorti della gravità della situazione soltanto quando il bubbone era già scoppiato (sarà stato un caso?).
Mentre noi, da soli e additati come la peste cattiva, vi segnalavamo diverse criticità fin dal 13 agosto 2010 e nel 2012 vi mettevamo in guardia con una nostra nota dettagliata su probabili "pressioni" che sarebbero arrivate dalla Banca per sollecitare la sottoscrizione di nuove azioni.
Non occorreva essere dei veggenti per capire, già alcuni anni fa, quali sarebbero stati i possibili sviluppi di una situazione alquanto anomala. Anzi! Semmai i pericoli erano talmente evidenti che soltanto chi "non voleva vederli" poteva ignorarli.
Tutte le Banche quotate, in ogni angolo del mondo, ed in particolare in Italia, avevano subito crolli epocali in Borsa e la "nostra" BPVi, invece, continuava a mantenere il proprio valore?
Andava tutto bene ... però ... ogni anno si faceva un aumento di capitale. E non solo, ci si mettevano anche quelle cattivone delle Agenzie di rating americane con i loro downgrade.
Come era possibile ignorare queste evidenze?
Eppure il nostro "Warning" (anglicismo usato in finanza col significato di "avvertimento") è rimasto isolato e del tutto inascoltato.
Noi, però, non ci smentiamo, eravamo allora in beata solitudine, quando esprimavamo dubbi sullo stato di salute della BPVi, e vogliamo esserlo anche ora.
Sì anche adesso che, invece, sulla Banca Popolare di Vicenza si è scatenata una vera bufera, cominciata con il ribasso del 23% del valore dell'azione, annunciato nel corso dell'Assemblea dei soci, proseguita con le dimissioni del Consigliere Delegato Samuele Sorato e conclusa con manifestazioni di protesta degli azionisti e querele nei confronti della Dirigenza per aggiotaggio e false comunicazioni sociali.
Probabilmente, infatti, saremo ancora in beata solitudine, a parte i soliti noti che però dovrebbero almeno fare il mea culpa con i lettori che si sono fidati di loro oltre che dei direttori di filiale in buona fede mettendo i soldi in una "musina" crepata dall'interno.
Saremo ancora in solitaria, tra quelli che provano a scrivere per i lettori e non per i "suggeritori" interessati, visto che ora le manifestazioni di protesta contro la BPVi sono estremamente popolari e vengono organizzate in pompa magna da un gruppo politico, il Movimento 5 Stelle, che con questo comportamento chiarisce agli italiani il significato del termine "populismo" che aggiunto al termine "omertà " di tutti gli altri partiti dà conto dello sfacelo del nostro Paese.
Sia ben chiaro, non è assolutamente nelle nostre intenzioni giustificare o minimizzare alcuni clamorosi errori fatti da Zonin & Co., primo fra tutti dare finanziamenti alla clientela per sottoscrivere nuove azioni della Banca.
Saremo, però, certamente ancora in beata ma trasparente solitudine perché ora siamo forse gli unici a domandarsi: a chi giova tutto questo can can?
E nel dare la risposta più ovvia: a chi vuol comprarsi la BPVi per una pipa di tabacco!
Chiariamo subito, non intendiamo dire che dietro ai 5 Stelle ci siano dei "poteri forti", quelli stessi che magari, con una strategia parallela hanno silenziato in passato e ora centro destre e centro sinistre, ma senza dubbio tutto ciò giova soprattutto a chi vuole annettersi la "nostra" Banca ad un prezzo da svendita. Non è un mistero per nessuno, infatti, che le Banche Popolari saranno destinate in un prossimo futuro ad aggregarsi ed in questo contesto la BPVi, che soltanto pochi mesi fa era indicata come "cacciatrice", è ora diventata "preda".
E' evidente quindi che un eventuale compratore abbia tutta la convenienza perché a queste manifestazioni venga dato il maggior risalto mediatico (del tutto casuale la presenza delle telecamere di Ballarò in città ?), e che si facciano circolare "voci" di quotazioni "reali" irrisorie delle azioni, alimentando il panico fra gli azionisti, a tutto vantaggio di chi vorrà davvero spolpare la Popolare di Vicenza.
Certo sarà bene chiarire immediatamente che le azioni della BPVi non valgono 62,5 euro, ma se anche valessero la metà , dove sta lo scandalo? Di cosa si lamentano i vicentini?
Sapete dal 2007 ad oggi di quanto sono calate in Borsa le azioni delle altre Banche Popolari? Cosa dovrebbero dire altri "cittadini" risparmiatori?
Cominciamo con i bolognesi della Banca Popolare dell'Emilia Romagna (-54,08%), proseguiamo con i bergamaschi di Ubi Banca (-63,83%), ecco i milanesi della Banca Popolare di Milano (-72,11%" e... dulcis in fundo i nostri cugini "veronesi" del Banco Popolare (-87,24%) per non parlare degli impareggiabili senesi della Banca Monte dei Paschi di Siena (-97,63%)
Quindi, ribadiamo: di che si lamentano i vicentini anche loro abituati spesso a seguire inermi i carri del potere, politico / economico - mediatico, salvo lamentarsene poi. A parole.
Tutti oggi vorrebbero conoscere quanto valgono le azioni della Banca Popolare di Vicenza, ma è una domanda alla quale in questo momento nessuno è in grado di rispondere.
Quindi?
Vogliamo concludere sottolineando la nostra piena approvazione per la scelta fatta dal nuovo Consigliere Delegato, Francesco Iorio: la Banca Popolare di Vicenza sarà quotata come una Ipo.
Cioè?
Il prezzo lo farà l'unico arbitro inappellabile: il mercato!
I giudici con le loro eventuali ma necessarie azioni per il passato e gli azionisti e i lettori con le loro scelte future facciano il resto.
(nella foto l'Ad Francesco Iorio con il vice direttore generale Iacopo De Francisco, ndr)
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
una défaillance di non piccolo peso. " dove sta lo scandalo"? Cerco di spiegarlo. La perdita di valore delle azioni delle altre Popolari è il mercato a deciderlo, Il mercato legge i bilanci, ascolta, suppone, segue i media e acquista o vende in conseguenza. I comportamenti della Bpv sono tutt'altra cosa. Si presentavano i bilanci dal lato più telegenico, si dialogava con i soci dicendo non la situazione reale dell'Istituto, ma con narrazioni che carpivano la loro fiducia. Dove sta scritto che il valore di una cosa la decide chi la possiede? Allora, se la quotazione, essendo la banca non quotata , non la fa il mercato, quantomeno ci si rivolge ad un'autorità autenticamente terza per una corretta due diligence. La banca, Zonin in primis, ha chiesto soldi per allargarsi e, invece, le sottoscrizioni servivano a coprire i buchi.
Se questo non è uno scandalo, è certamente qualche cosa che gli somiglia molto.