«Non giudicatemi per quel video» dice Ale Moretti. E per la cena chez Maltauro?
Domenica 23 Novembre 2014 alle 12:00 | 1 commenti
Abbiamo ieri riportato, rispettosamente senza commenti, il discorso integrale di Alessandra Moretti all'assemblea regionale del PD, da noi sintetizzato nel titolo «Io so cos'è il PD, donne femminili senza essere oche». Oggi pubblichiamo proprio il "gustoso" commento di Alessio Antonini su Il Corriere del Veneto su quello che ha detto a Mestre davanti a 150 persone e lo proponiamo ai lettori per un'attenta lettura, inciso dopo inciso.
E ne approfittiamo per rifare ad Ale, come la chiamano amichevolmente e simpaticamente nei suoi comunicati, una domanda già fattale da VicenzaPiù ma ancora senza risposta: «perchè e con quali risultati ha partecipato alla cena organizzata per lei da Gianfranco Simonetto, allora, nei giorni dell'arreso di Enrico Maltauro, ai vertici ufficiali della Maltauro di cui è socio di riferimento da cognato degli altri membri della famiglia, insieme ad imprenditori ed esponenti della finanza locale che sono in aria di cercare nuovi referenti al posto dei tramontati (?) Sartori e Galan?»
Senza una risposta chiara e inequivocabile, risposta che pure ci ha, sia pur diplomaticamente, dato Simonetto, il suo richiamo all'onestà come punto di partenza del suo progetto di governo regionale e con tanto di ennesima promessa del milionesimo commissario di questa Italia commissariata altrove, perchè quì non sa governarsi con le sue strutture istituzionali, rischia di sparire alla prima, costosa ceretta.
Il direttore
«Non giudicatemi per quel video»
di Alessio Antonini
Le deputate salgono sul palchetto accanto a lei, i deputati stanno un passo indietro, i consiglieri regionali sorridono e i segretari del Pd veneziano la presentano alla piazza. Dopo i video, i talk show, le trasmissioni radio e le interviste, per Alessandra Moretti ieri c'è stato il primo confronto faccia a faccia con i futuri elettori.
Prima Campolongo, poi Mirano, poi Mestre e alla fine Portogruaro e San Donà di Piave. E a Mestre, nella stessa piazza Ferretto in cui si è conclusa quasi cinque anni fa la fallimentare campagna elettorale di Giuseppe Bortolussi, Moretti ha decisamente centrato più applausi che risposte («per le questione tecniche della nostra regione diamole un minimo di tempo», chiosa un consigliere regionale divertito) dimostrando che anche tra i veneziani più arrabbiati per quel caso Mose che ha portato la città al commissariamento c'è ancora una scintilla di entusiasmo. «Ora è il nostro tempo, partiamo dall'onestà e mandiamo a casa una classe dirigente che ha governato nell'illegalità e nel malaffare. Vogliamo una regione autonoma e libera dalle centinaia di enti inutili e dalle spese folli della corte di Zaia», dice Moretti incassando il primo lungo applauso della serata da parte di una folla improvvisata di circa centocinquanta persone.
«L'immobilismo di Zaia non ha dato fastidio a nessuno, ma non ci ha fatto crescere. Il mio obiettivo è nominare un commissario anticorruzione per il Veneto perché servono più controlli e maggior trasparenza sugli appalti», continua Moretti che, approfittando dell'applauso dei mestrini ha anticipato l'inevitabile domanda sulle cerette e le sedute dall'estetista (il video di CorriereTv di un paio di giorni fa, ricordate?).
«Le donne vanno giudicate per quello che sanno fare e per quello che sanno esprimere - dice l'eurodeputata -. Non mi riconosco in quel video che è frutto di una chiacchierata informale e di un montaggio tagliato. Non mi sento rappresentata dal risultato finale».
E qual è l'immagine di Moretti? A sentire lei, quella di chi chiede che le donne possano essere femminili e avere pari opportunità . «E se per farlo serve fare il doppio della fatica, faremo doppiamente fatica - continua Moretti -. Più donne ci saranno ai vertici dell'economia, della politica e dei giornali, più questa Regione avrà possibilità di crescere».
E per questo assicura che il Pd farà pressione per una legge elettorale che garantisca parità di genere e approverà leggi che aiutino la maternità . «Finalmente abbiamo la grande, unica possibilità di cambiare la storia della nostra regione, il Veneto», aggiunge Moretti sapendo però che tra oggi e le elezioni regionali si passa inevitabilmente per il 30 novembre, il giorno del confronto elettorale delle primarie con la collega democratica Simonetta Rubinato e Antonino Pipitone (Idv).
«Dobbiamo essere compatti e le primarie dovranno essere partecipate per rafforzare il partito nella sfida contro Zaia - conclude Moretti -. Cosa diremo agli elettori se dovessimo fallire? Che i cuperliani hanno fatto uno sgambetto ai renziani che hanno messo i bastoni tra le ruote ai bersaniani e che a loro volta hanno accusato i civatiani di essere fioroniani? Vogliamo davvero questa roba qui?»
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