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Nomadi viale Cricoli, Rui: è da un anno che denunciamo situazione di disagio e pericolo

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 23 Febbraio 2016 alle 15:09 | 1 commenti

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Riceviamo da Irene Rui, responsabile politiche etniche e straniere PRC, e pubblichiamo

E' da un anno che denunciamo la situazione di disagio e pericolo venutasi a creare nell'area sinti di viale Cricoli, a seguito della ristrutturazione, come riportato più volte dalla cronaca l'Amministrazione Comunale di Vicenza ha speso (!), 230 mila euro di un contributo statale ad'hoc, per mettere in sicurezza l'area, un'area che non lo è e anzi si trova in condizioni peggiori ante la riqualificazione; come dimostrano le foto del Giornale di Vicenza del 22 febbraio e quelle da noi scattate immediatamente dopo il rientro e che le autorità statali non hanno voluto guardare.

Ci si chiede da un anno come sono stati spesi quei soldi, e perché nessun consigliere che ha richiesto non sia riuscito a vedere i computi reali e i rendiconti delle spese sull'opera.

I sopralluoghi eseguiti ieri con il paraocchi, non hanno riscontrato come dichiara la Sala, i pericoli evidenti di condotte, cavi, scarichi, spine e cavi elettrici attaccati dove ci sono i rubinetti dell'acqua nelle famose collonine; ma anzi il pericolo sono materiali ingombranti, come verande, tavoli e sedie per sedersi, stendini, lavatrici non utilizzabili a causa della disponibilità di 1,5 chilowatt/ora, diritto acquisito grazie al rientro profumatamente pagato ogni mese e bombole gas usate per riscaldarsi da chi non è in grado di pagare le bollette non avendo diritto ad un piano di rientro consono al reddito.

La Sala dichiara che tra oggi e domani sarà approvato il nuovo regolamento sulle aree sinti, Diaz e Cricoli, un regolamento che lede i diritti di privacy delle famiglie visto che si prevedono controlli regolari sulle aree, entrando così nel loro habitat; visto che si obbliga a comunicare la presenza di ospiti nelle loro abitazioni e visto che sarà l'amministrazione o i servizi sociali a decidere se delle persone ivi residenti, hanno il diritto di risiedervi o no. Tutte le proposte fatte dai residenti delle aree, le avete cestinate, avete fatto finta di ascoltare, ma di fatto avevate già deciso a conclusione di una farsa durata qualche mese di tavoli partecipativi, di cestinare le modifiche richieste dai sinti. Non solo parlate di superamento dei campi nomadi, senza proporre un'alternativa condivisibile rientrate nella normativa europea, che un immobile con quattro paretti in muratura, in un contesto densamente urbanizzato, senza area verde intorno, ma palazzi e palazzi.

Quest'Amministrazione e l'assessore Sala sono stati bravissimi a gettare in aria anni di lavoro per la integrazione/interazione delle minoranze sinti e rom. Invece di fare passi in avanti, hanno riportato la situazione agli anni novanta del novecento. Complimenti. E poi non andate in giro a vantarvi dei tanti sportelli aperti e non finanziati, o di opere fatte con la sola visione di un cattolicesimo bigotto e non laico aperto alla molteplicità culturale.

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Commenti

Inviato Mercoledi 24 Febbraio 2016 alle 09:05

Sono per qualsiasi tipo di integrazione, ma se si vuole godere dei vantaggi di appartenere ad una Società, bisogna VOLERSI integrare. Il che significa avere atteggiamenti e comportamenti che confermano l'accettazione delle regole, delle leggi. I Sinti e i Rom, in altri Paesi, lavorano e si danno da fare per essere riconosciuti come membri della Comunità. E' facile pretendere, ma al lato pratico, queste persone hanno già vantaggi che, ad esempio, persone anziane che hanno lavorato una vita, non hanno.
Quanti immigrati conosciamo che lavorano onestamente, o cercano un lavoro serio, senza compiere reati ecc.? Non faccio di ogni erba un fascio, ma nessuno obbliga i Sinti e i Rom a vivere lì, aspettando "la manna dal cielo". Possono lavorare come tutti e pagarsi le loro spese.
Non aggiungo altro.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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