Noi diciamo Sì all'autonomia del Veneto... dalla sua passata classe dominante, perciò il 22 ottobre ci asterremo. Fate altrettanto per il Veneto con un futuro a testa alta!
Venerdi 20 Ottobre 2017 alle 22:00 | 2 commenti
All'avvicinarsi del giorno del voto, il 22 ottobre, per rispondere Sì o No al quesito feferendario per l'autonomia del veneto è oppotuno anche precisare il significato politico all'astensione che al difetto di non poter rivendicare come propri sostenitori tutti quelli che non andranno a votare visto che la lontananza dalle urne è in, preoccupante, crescita costante da tempo affianca, però, il pregio di unire tanti veneti, di nascita o di adozione, ma trasversali alle varie formazioni politiche e di gettare, così, in maniera solo paradossalemente contraddittoria, il seme per future aggregazioni.
Aggregazioni e consonanze che vanno cercate e costruite sulle idee e sui comportamenti e non sugli schieramenti di comodo e su una continutà col passato che, spesso in Veneto e, soprattutto, a Vicenza, significa collusione con i "poteri" locali che, strizzandole solo in funzione dei propri interessi, mai hanno fatto decollare queste aree e ora le hanno anche massacrate economicamente col flop delle due banche che i poltici più "onesti" hanno fatto finta di non vedere, quelli più opportunisti ora sfruttano cinicamente per la propria pubblicità politica e che i disonesti, per sé e per le camarille che li hanno issati ai vertici per poterli gestire a proprio comodo, hanno favorito ricavandone anche vantaggi.
Per il Veneto del futuro o di quel che resta del suo compromesso futuro; per il Veneto da oltre venti anni in mano al centro destra e soprattutto alla Lega Nord, che tra i suoi credo iniziali e più nobili aveva addirittura la secessione, ma che poi, da Bossi in giù ha tradito e si è fatta comprare dai denari tanto quanto gli altri e forse perciò è più condannabile perchè si è fatta omologare dai ladroni contro cui diceva di combattere; per il Veneto i cui goveranti ventennali non hanno saputo, o voluto, conquistare l'autonomia che ora, dopo averla svenduta al sistema e averla addobata solo di fatui slogan, dicono di volere da governi di diverso colore; per il Veneto degli scandali del Mose, di Galan, dei project financing della sanità , delle tangenti alla Maltauro, delle denunce a giornalisti come noi che aprono le segrete dei finanziamenti alla formazione spendendo per gli avvocati denaro che poteva dare agli azionisti per "acquistare" i fascicoli completi delle indagini sulla BPVi di Gianni Zonin; per il Veneto che distribuisce incarichi e prebende in teatri e fondazioni ancora oggi agli amici di chi ha truffato i risparmiatori veneti; per questo Veneto è ovvio che sia necessaria, anzi indispensabile, l'autonomia.
Ma non quella, confusa e vuota che si aspettano i cittadini che andranno a votare Sì, inclusi quelli che si sono messi al traino della Lega Nord, che nel frattempo sta rinunciando anche all'attributo "Nord" per qualche voto in più sotto il Po (e questa Lega rivendica l'autonomia?!), e non hanno avuto il coraggio di dire no a questo Veneto del passato.
Noi votiamo Sì all'autonomia del Veneto dalla sua classe politica dominante (e non governante) precedente e attale che, fatte le solite, dovute eccezioni, nasconde le sue malefatte e le sue incapacità sotto schede che sanno tanto di Mifid precompilati.
E per avere questo tipo di autonomia scegliamo di astenerci, l'unico modo per dire che per il futuro l'autonomia del Veneto avrà un senso solo se a contrattarla e delinearne il profilo non ci saranno né gli amici di Zonin, né i successori di Galan e neanche gli emuli di Maltauro.
Hanno già fatto troppi danni, autonomamente.
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