NoDalMolin: la mobilitazione continua al festival. E Marco Palma se ne fa portavoce
Venerdi 7 Settembre 2012 alle 12:38 | 0 commenti
Si chiuderà domenica 9 settembre il sesto "festival No Dal Molin", l'evento organizzato dai "no base" vicentini che oramai da due settimane impegna l'area del park Farini, in zona del mercato nuovo a Vicenza. Il ricchissimo programma di eventi che spaziano dal socio-culturale alla gastronomia, dalla musica al teatro, mercoledì scorso ha visto l'esibizione, nel main stage della festa, del famosissimo gruppo folk "Modena City Ramblers", che ha richiamato un folto pubblico di giovani e meno giovani, con il contatore delle presenze totali che, alla fine della kermesse, potrebbe assestarsi attorno alle 25.000.
La nuova base americana all'ex aeroporto Dal Molin, con i lavori in fase di completamento, dista solo qualche centinaio di metri dal Festival, come del resto l'area, sottratta alla militarizzazione, che verrà occupata dal "Parco della pace", una sorta di "vittoria" parziale contro la militarizzazione del territorio, che ora vede aprirsi un nuovo fronte in quel di Longare, nella base denominata "Site Pluto", il famigerato ex deposito segreto per le armi nucleari statunitensi.
«Il Dal Molin è costruito e ne prendiamo atto - ci dice Marco Palma, uno dei portavoce dei "No base" - sapendo che chi l'ha edificato è la prima potenza al mondo e che sa come imporre la propria volontà . Detto questo la nostra mobilitazione non si può fermare, essa ha un grande valore ideale alle spalle, contro la guerra, a difesa della terra e delle persone che la abitano. Di conseguenza la nostra mobilitazione continua. La questione di Site Pluto c'era d'aspettarsela, d'altronde è evidente che se la US ARMY disloca qua migliaia di soldati avrà bisogno di altre strutture, mica vengono a Vicenza a dormire, vengono ad addestrarsi alla guerra, ad ammazzare in giro come macchine. Le nostre parole d'ordine sono democrazia, pace e beni comuni, il che significa che noi non vogliamo i soldati americani nel nostro territorio; oggi il fronte è quello di "Site Pluto" e noi vogliamo costruirci una ampia mobilitazione attorno».
Palma non risparmia poi un commento sul Colonnello Edoardo Maggian, il comandante della base di Longare, che ha da poco dato ampie rassicurazioni sul profilo del nuovo centro di addestramento, definendolo "una sorta di videogioco per la guerra simulata", infatti incalza: «i comandanti italiani sono degli zerbini e non meritano di portare le insegne che hanno appuntate nel petto, visto che si piegano di fronte alla volontà statunitense. Abbiamo visto quanto vale la parola loro e quella dei loro colleghi statunitensi in occasione del "Dal Molin"».
Ce n'è anche per il Commissario della Provincia Attilio Schneck e per il Governatore del Veneto Luca Zaia: «hanno sempre detto "paroni a casa nostra" anche se la Lega ha fatto sempre la serva di Roma. Vedremo se questa volta alle parole seguiranno dei fatti, mi farebbe piacere rimanere stupito, anche se non penso che saranno loro a salvare dalla militarizzazione i nostri territori, da sempre hanno le mani invischiate in queste sporche questioni».
Alla fine dell'intenso concerto dei Modena City Ramblers, al quale hanno partecipato circa 3000 giovani è la voce del gruppo, Davide "DUDU" Morandi, a lasciarci un proposito per le nuove generazioni: «basta con il menefreghismo, basta con i "tanto non cambia nulla", i giovani devo rimboccarsi le maniche per cambiare la situazione del Paese. Cito Gramsci: "Odio chi non parteggia, odio gli indifferenti"».
Ci saranno orecchie per questa "musica"?
Lde foto sono di Christian Farina per VicenzaPiu.com
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