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No Dal Molin: ci risiamo, allarme alluvione. Chi vuole altro cemento è un criminale

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 16 Marzo 2011 alle 23:47 | 0 commenti

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No Dal Molin  -  Era stato fin troppo facile, nei mesi passati, essere profeti di sciagura: non era necessario alcun titolo di studio particolare per prevedere che, con l'avvicinarsi della primavera, Vicenza sarebbe tornata a vivere con la spada di damocle dell'alluvione permanente. E oggi, dopo poche ore di pioggia intensa, nelle principali piazze della città del Palladio si sono tornati a riempire i sacchi di sabbia, mentre i residenti hanno svuotato in fretta scantinati e pianterreni, per l'ennesima volta in pochi mesi (foto Maurizio Morelli, clicca qui per Photo gallery VicenzaPiù).

Chi invece i titoli di studio per spiegare quanto sta avvenendo li ha, ha parlato proprio ieri alla commissione territorio del Comune di Vicenza. Altissimo, direttore del Centro Idrico di Novoledo, e altri esperti sono stati ascoltati infatti da assessori e consiglieri, facendo il quadro della situazione. Spiegando, per esempio, che se le case di via Cresorelle vanno sempre sott'acqua, è perché il cantiere statunitense probabilmente ha distrutto il sistema di drenaggio dell'acqua realizzato all'interno dell'area negli anni Trenta. Ma, soprattutto, affermando che di invasi per raccogliere l'acqua in eccesso se ne possono fare quanti se ne vogliono, ma che se non si smette di cementificare e rendere impermeabile il terreno la situazione disastrosa che stiamo vivendo non cambierà mai.

Ecco perché, chi parla ancor oggi di cementificare è un criminale; e lo è ancor di più chi - e qui ci riferiamo a Manuela Dal Lago e al suo partito, la Lega Nord - sfruttando l'ansia che provoca lo stato di alluvione permanente, propone di edificare ulteriormente all'interno del Dal Molin per ospitare capannoni e autofficine della Protezione Civile e regalare così agli statunitensi la tanto agognata pista per elicotteri.

Manuela Dal Lago può non essere felice se una comunità locale si conquista un'area di terreno sottraendola alla militarizzazione; è comprensibile che chi vuol realizzare i desideri di lobby economiche e militari possa veder di malocchio il passaggio dell'area dal demanio statale alla comunità locale. Ma non può mettere ulteriormente in pericolo i vicentini e le loro case, consegnando il territorio a una nuova e ulteriore colata di cemento.

La terra si sta ribellando alla cementificazione, e in questi mesi noi ci sentiamo impotenti di fronte a tanta forza. Chi governa il territorio, a livello locale come nazionale, ha il dovere di chiudere i rubinetti del cemento - di cui l'Italia è la prima produttrice in Europa - e valorizzare l'esistente - e Vicenza non ha problemi a trovare aree edificate dismesse, che siano residenziali o industriali - tutelando e ripristinando l'equilibrio idrogeologico e idraulico.

Sabato andremo al Parco della Pace, per la "Giornata delle erbe di campo"; un'occasione per visitare un'area che vogliamo vedere restare così com'è, verde, senza recinti militari e senza sconfinamenti delle truppe statunitensi che, al di là dei loro reticolati, hanno già fatto abbastanza disastri.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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