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No al referendum farsa, Germano Raniero per Usb: astensione sociale

Di Note ufficiali Giovedi 19 Ottobre 2017 alle 09:10 | 0 commenti

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Domenica 22 ottobre, scrive nella nota che pubblichiamo Germano Raniero di Usb, in Veneto e in Lombardia si terranno due referendum-plebiscito che chiamano al voto su quesiti fintamente generici in cui si chiedono per le due regioni "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia". Di fatto questi referendum non hanno nessun peso, nessun significato, non cambiano nulla, non modificano nessun articolo e nessun comma delle leggi attuali. II 22 non si gioca sulla   autonomia delle Regioni ma su un mandato plebiscitario che Zaia e Maroni vogliono per sedersi al tavolo con il governo per concordare con questo come ripartire competenze, potere e risorse tra regioni e stato centrale.

Regioni e Stato due centralismi nocivi: se esiste "Roma ladrona", non esiste amministrazione regionale in Italia che non abbia avuto inchieste, arresti di presidenti o assessori.
Che i referendum siano strumentali a giochi di potere è pure confermato dal fatto che tra il 2008 e il 2012 Galan allora presidente del Veneto emanava provvedimenti per chiedere più autonomia: provvedimenti rifiutati  o ignorati da Zaia e Maroni ministri dell'allora governo Berlusconi.
Che i referendum siano tutti interni a queste logiche di potere lo dimostra il fronte favorevole al referendum che arriva a comprendere anche pezzi del PD e del M5stelle, oltre al centro destra "nazionalista". Questo è pure dimostrato dalle altre Regioni, Emilia e Puglia, che vogliono le stesse cose.
Questi referendum nemmeno rispondono a istanze territoriali che esistono invece chiedono competenze e parità con le regioni speciali cosa che per Costituzione non potrà succedere.
Referendum imbroglio dunque
Per non cadere in questo imbroglio basterebbe ricordare che cosa ha significato per i lavoratori, per i pensionati, per le classi popolari il governo della Lega nel Veneto.
In questi anni di governo leghista in Veneto sono stati operati tagli per 132 milioni di euro alla sanità pubblica e sono aumentati i ticket di oltre il 15%, si sono costruiti muri (ospedali) con il sistema dei project financing ingrassando i privati costruttori invece di potenziare servizi e personale.
Sono fallite Veneto Banca e la Banca Popolare di Vicenza nell'assoluta assenza di vigilanza da parte della Regione.
E' proseguito lo scandalo del Mose che ci è costato già più di 5 miliardi di euro, con il coinvolgimento di alte cariche regionali.
Mose che sarà il monumento al profitto e all'inefficienza in quanto mai funzionerà.
Si sono continuate a finanziare con soldi pubblici opere inutili e costose come la Pedemontana che costerà ai cittadini veneti oltre 12 miliardi di euro e li obbligherà a pagare un debito che durerà per i prossimi 39 anni.
Sul piano giovanile e occupazionale si è passati da locomotive economiche a regioni con un triste primato: quello di chi "scappa". Il primo posto va alla Lombardia, con quasi 23 mila partenze, seguita dal Veneto (11.611). 
Questi referendum sono pericolosi per i lavoratori; si vende l'idea che con più autonomia ci saranno stipendi più alti per i soli "veneti" o "lombardi". In Veneto e Lombardia gli stipendi sono già più alti che in altre regioni, e questo non dipende dall'autonomia regionale  ma dai rapporti di forza sociali, dal mercato  produttivo e occupazionale: comunque i padroni veneti si sono sempre distinti  nel  tentativo di applicare paghe basse sotto i minimi contrattuali, o in nero: una maggiore autonomia potrebbe portare ad ulteriori deroghe, balcanizzazione dei rapporti di lavoro e  stipendi differenziati da gabbie salariali con il risultato di rompere la solidarietà tra lavoratori.
Questo referendum  è demagogico e serve a sviare l'attenzione dei cittadini e dei lavoratori dai veri problemi che vivono tutti i giorni, i referendum della Lega  servono per evitare di rispondere di questi disastri, di questi sperperi, di questa corruzione e per tentare di rafforzare un potere  che useranno, come hanno fatto in tutti questi anni, per ridurre le tasse ai ricchi, per imporre ticket e balzelli di ogni tipo ai lavoratori, per privatizzare i servizi pubblici, per distruggere il territorio con le grandi opere. 
I lavoratori, i giovani, i precari, i pensionati  e i cittadini non ricchi  una autonomia la vogliono; quella da una classe economica, bancaria,  politica, nazionale o regionale che sia, che li ha sempre sfruttati, taglieggiati, precarizzati
IL 22 OTTOBRE SE SI VA A VOTARE SI FA IL LORO GIOCO.
Unione Sindacale di Base - Veneto

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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