Menti da demolire, Paolo Rossi: 'Il calcio di oggi ha bisogno di strutture moderne'
Giovedi 6 Settembre 2012 alle 15:35 | 0 commenti
A quanto pare il dado è tratto e sarà molto difficile tornare indietro: il sindaco Variati e l'assessore all'Urbanistica e alla cultura Francesca Lazzari confermano la scelta di demolire lo storico stadio Menti - al posto del quale sorgerà il polo scolastico della meccatronica - e di appoggiare la cosiddetta "arena degli eventi", un progetto da 200milioni di euro che porterà in zona Ca' Balbi un nuovo stadio, un acquapark, parcheggi, negozi e ristoranti.
Certo, con il Menti c'è per molti tifosi - e per il presidente del Vicenza - un rapporto affettivo difficile da sciogliere, ma è anche vero che il calcio ha bisogno di modernità .
L'indiscusso campione Paolo Rossi - che al Menti ha giocato per tre stagioni alla fine degli anni Settanta - è convinto che sia necessario guardare avanti, nonostante l'affetto che lega i giocatori e i tifosi allo stadio storico della loro squadra del cuore. "Anch'io non ho più lo stadio dove ho fatto tre gol al Brasile, il Sarrià di Barcellona: al suo posto c'è un centro commerciale", ci ha detto. "Ero sicuramente legato affettivamente a quello stadio, così come la Juventus era certamente legata al Delle Alpi, ma bisogna guardare avanti".
Con la questione dello stadio di Vicenza, fra l'altro, Rossi ha avuto a che fare una quindicina d'anni fa, quando lui stesso aveva fatto una proposta di progetto che prevedeva la vendita dell'area del Menti, già allora ritenuta non più idonea, e la costruzione, in un'altra zona, di uno stadio da 30mila posti. "Sarebbe stata una cosa a costo zero per l'amministrazione, ma non è andata in porto. Per questo adesso mi fa molto piacere sapere che si sta lavorando per un nuovo stadio", ha spiegato. "Il calcio moderno è diverso e richiede infrastrutture nuove e più funzionali, che vadano incontro alle esigenze dei tifosi. Se si vuole una città moderna, serve anche uno spazio ampio, sicuro, ben servito dove ospitare le partite. E poi, sono convinto che dovrebbero essere le società stesse ad occuparsene".
Sull'ipotesi di un centro capiente e funzionale è d'accordo anche il presidente del Vicenza Calcio, Massimo Masolo, che chiede più concretezza nella proposta e incontrerà il sindaco la prossima settimana proprio per conoscere nel dettaglio il progetto. "Se il nuovo stadio sarà pensato come centro per lo sport di rilevanza regionale, moderno e con servizi adeguati, può anche essere una buona idea", ha detto. "Ma uno stadio nuovo come quello di Padova sarebbe una vera delusione. A quel punto al Menti, posizionato com'è all'interno della città , basterebbe un restauro per tornare ad essere il fiore all'occhiello di Vicenza, così amato dai tifosi".
Resta aperta comunque la questione dei tempi di realizzazione della nuova area eventi, calcolati in dieci anni. "E' un peccato dover aspettare dieci anni per un nuovo stadio", fa notare Paolo Rossi. "Ma perché così tanto? Permessi? Burocrazia? Lo Juventus Stadium, che ha 44mila posti, è stato costruito in tre anni". Si tratta di domande che si pongono anche i tifosi, ai quali sarebbe bene dare - come chiesto anche dall'assessore Nicolai - risposte chiare.
Il destino del "buon caro vecchio Menti", come lo chiama Masolo, sembra ormai segnato, anche se fra il vecchio e il nuovo ci sono dieci anni in cui Vicenza deve garantire ai giocatori e ai tifosi un luogo idoneo ad ospitare le partite.
(In foto: Paolo Rossi con la maglia del Vicenza, stagione 1977-78; www.museovicenzacalcio1902.net)
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