Nel mirino la Carige dei Malacalza, liquidatori della Omba di Torri di Quartesolo
Venerdi 10 Agosto 2018 alle 12:10 | 0 commenti
Proposte al cda di chiudere un credito da 55 milioni accettandone solo uno. Richieste di ‘stralciare’ 15 milioni a un altro debitore. Pratiche, mai concluse, per un finanziamento a Luca Parnasi. Fino all’iter per un mutuo al figlio di Luigi Bisignani, Renato. Sono giorni di battaglia in Carige. Da una parte i vertici guidati dall’ad Paolo Fiorentino, dall’altro il maggiore azionista, Vittorio Malacalza. Tra i nodi c’è la gestione di crediti da centinaia di milioni eredità dell’era di Giovanni Berneschi (terminata con arresti e condanne).Â
Una delle pratiche che hanno suscitato tensione è quella che riguarda i 55 milioni di credito che Carige vanta verso due società armatoriali - Investimenti Marittimi e Navigazione Italiana - che oggi sono in liquidazione e in passato facevano capo alla famiglia genovese Rosina. Un finanziamento che, ricordano documenti interni di Carige in possesso del cronista, era servito per acquistare la società di navigazione Premuda spa. Quello che successe dopo è riassunto in poche righe: “Rilevanti svalutazioni del valore patrimoniale delle partecipazioni in Premuda… aumenti di capitale…†fino alla cessione di Premuda al fondo Pillarstone. Ma a Carige restavano 55 milioni di credito. Ed ecco che viene presentata una richiesta: per Investimenti Marittimi a fronte del finanziamento di 50,2 milioni si propone “l’adesione a un accordo di ristrutturazione… che prevede un incasso per la nostra banca di 495.477 euro con stralcio tombale della restante esposizioneâ€. Meno dell’1%. Per Navigazione Italiana – 5,7 milioni di debito – si parla di un accordo intorno a 500mila euro. In totale circa un milione su 55. La proposta è stata presentata più volte in cda suscitando malumori. C’è chi ha fatto notare che nelle carte era scritto: “Il liquidatore ha proseguito nelle trattative… con il supporto del consulente incaricato, Giancarlo Strada, al fine di individuare la possibile definizione di un accordoâ€. Solo che il “consulente†Strada è anche sindaco di Carige. Niente di illegale, ma il doppio ruolo ha alimentato lo scontro. Ambienti vicini a Fiorentino dicono che l’idea di accettare un milione è nata perché “l’alternativa è incassare poco o rischiare di restare a mani vuoteâ€. Strada si limita a dire: “Di Carige non parloâ€.
È l’ultimo capitolo. Nella lettera di dimissioni, riportata dal Fatto, l’ex consigliere Stefano Lunardi puntava il dito contro “la concessione di 15 milioni di stralcio al Gruppo Preziosiâ€. In pratica uno sconto sul debito a una persona che, si dice, disponeva di beni. Parliamo del patron del Genoa (non indagato) destinatario di finanziamenti con la gestione Berneschi. Era stato poi lo stesso Fiorentino a rivelare l’apertura di una pratica per un finanziamento a Luca Parnasi, costruttore romano travolto dalle inchieste per lo stadio di Roma con l’avvocato genovese Luca Lanzalone, vicino alla giunta di Virginia Raggi. Parnasi nelle intercettazioni chiedeva a Fiorentino un incarico per Lanzalone. Fiorentino giura: “Non diedi incarichi a Lanzalone. E ho stoppato il finanziamento a Parnasiâ€.
I contatti tra mondo romano e Carige sono frequenti. Ieri in banca si è esaminato un mutuo a Renato Bisignani (estraneo alle inchieste), addetto stampa di Formula E - vetture da corsa elettriche che hanno gareggiato a Roma - e figlio del procacciatore d’affari Luigi Bisignani. Fonti vicine a Bisignani jr. dicono: “Sono andati lì solo perché le condizioni erano buoneâ€. Renato abita a Londra: “Sarà più complicatoâ€, dicono agli sportelli Carige, “noi siamo attrezzati soprattutto per mutui a residenti in Italiaâ€.
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