Napolitano nomina Mario Monti senatore a vita, i parlamentari non sanno cos'è lo spread
Mercoledi 9 Novembre 2011 alle 23:30 | 0 commenti
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato in maniera imprevista senatore a Vita Mario Monti, investendolo di fatto come possibile nuovo premier dell'emergenza da affrontare unitariamente, dopo l'ulteriore crollo odierno della borsa e l'esplosione aggiuntiva dello spread a causa della situazione di totale incertezza dopo la semplice "promessa di dimissioni" di Berlusconi. Maggioranza e opposizioni elettorali, ormai con i confini a dir poco confusi, hanno ufficializzato la road map verso l'approvazione "immediata" (entro sabato) della legge di stabilità e del maxi emendamento imposto dalla interpretazione europea della situazione, momento dopo il quale l'attuale premier rimetterà il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica.
Durante Prima Serata di Bruno Vespa il ministro del Pdl Ignazio La Russa ha dichiarato che la nuova figura "politica" del senatore Monti cambia la prospettiva di un possibile governo che con lui non sarebbe Solo "tecnico" mentre il presidente del Partito democratico, Rosy Bindi, ha dichiarato che non è proponibile un governo da ribaltone, che escluda, cioè, chi le elezioni le ha vinte.
Tutti passi che danno conto di quanto si senta il dramma di un'Italia da far ritrarre dall'orlo del baratro.
Eppure nasce un senso di "schifo", sì abbiamo detto schifo, quando, durante Le Iene sempre di stasera, si assiste allo spettacolo inverecondo di parlamentari assolutamente ignoranti. Spettacolo ignominioso di coloro che ci rappresenterebbero e che ci governerebbero (tutto al condizionale mentre è sicuro che prendono soldi e tanti!) ma che non conoscono neanche lontanamente il significato di "spread" (differenza tra i tassi di interesse sui titoli italiani e tedeschi, ndr) e di rating (la valutazione che danno le agenzie sull'affidabilità di stati, enti e aziende, ndr) oltre ad ignorare la differenza tra debito pubblico (di quanti soldi, ad oggi 1.900 miliardi di euro, è indebitato il paese, ndr) e deficit (la differenza tra entrate e uscite in un periodo, ad esempio un anno, ndr).
Che anche alcune didascalie che comparivano sul video della trasmissione fossero imprecise (per lo spread si indicava la differenza di valore tra i valori dei titoli italiani e tedeschi, ndr)Â non consola, anzi.
Per non parlare di chi, prima di balbettare improbabili risposte, chiedeva il tesserino dell'Ordine alla giornalista ("se non è di Mediaset non rispondo", il tentativo di fuga) o di chi, una senatrice oltre i 50 anni, spintonava l'intervistatrice (urlando "ho da fare in Senato!", due risposte le vogliamo riportare per dare un peso al nostro schifo per questa politica che porta a governarci chi ne sa di meno di un usciere di banca che legga i giornali o i fumetti con zio Paperone.
Un parlamentare alla domanda sul debito pubblico ha, prima, azzardato una risposta interrogativa con un più che ottimsitico "150 miliardi?", poi, di fronte allo sguardo interdetto dell'intervistatrice, ha buttato lì un titanico quesito:"1.500 miliardi?".
Un altro deputato all'osservazione che "spread" e "rating" non potevano significare quello che lui aveva più o meno raffazzonato rispondeva di non essere membro della commissione econimca e di non conoscee l'inglese...
Servono commenti?
Qualunque sarà la soluzione, se ci sarà , che questi "ladri" di fiducia e di soldi vadano a casa! Non subito, ma prima! E insieme a loro, non fa differenza il colore della loro etichetta (non simbolo inesistente di partito ma etichetta, sì, di un qualunque salame contraffato), vada a casa chi li ha messi nelle liste!
Senza pensione. Tutti loro sì.E ringrazino il cielo se non chiediamo indietro anchegli stipendi già truffati all'Italia e, peggio, agli italiani.
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