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Muro di Berlino, gli studenti vicentini abbattono "i muri che ci dividono"

Di Edoardo Andrein Mercoledi 5 Novembre 2014 alle 16:13 | 0 commenti

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Vicenza ricorda i venticinque anni dalla caduta del Muro di Berlino. Dalle ore 9 di sabato 8 novembre gli studenti vicentini dei licei artistici della città e degli istituti comprensivi 1 e 11 produrranno dei murales sul muro simbolico realizzato di pannelli in legno assemblati da Aim Amcps all'interno della Loggia del Capitaniato, in piazza dei Signori, accompagnati da musiche, testi, poesie e realizzazioni plastiche per riflettere "sui muri che ci dividono e sulla necessità di abbatterli".

Il Comune di Vicenza fornisce i dettagli sulla giornata e sulle altre iniziative in ricordo dei venticinque anni dalla caduta del Muro di Berlino:

Costruire un muro, dipingerlo e poi abbatterlo per esprimere la volontà di contrastare le divisioni tra gli uomini. Vicenza ricorda i 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino con un happening proposto sabato 8 novembre nella Loggia del Capitaniato, in piazza dei Signori, dagli studenti dei licei artistici della città e degli istituti comprensivi 1 e 11 nell'ambito di un'iniziativa promossa da assessorato alla crescita del Comune di Vicenza, Biblioteca Bertoliana e Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea “E. Gallo”.
Fin dalle 9 di sabato 8 novembre gli studenti produrranno dei murales sul muro simbolico fatto di pannelli in legno assemblati da Aim Amcps all'interno della Loggia. Contestualmente i ragazzi proporranno musiche, testi, poesie e realizzazioni plastiche frutto di approfondimenti storici e analisi che li hanno condotti a riflettere sui muri che ci dividono e sulla necessità di abbatterli.
L’azione pittorica terminerà alle 17.30 con l'abbattimento del muro: un atto liberatorio per esprimere la volontà di distruggere i muri che ci dividono.
Per ospitare l'evento la Loggia del Capitaniato resterà aperta ad ingresso libero sabato 8 novembre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. La produzione artistica degli studenti sarà esposta anche domenica 9 novembre con gli stessi orari.
Una seconda iniziativa dedicata all'anniversario della caduta del Muro si terrà a Palazzo Cordellina, in contra' Riale 12, dove alle 18.30 di sabato 8 novembre sarà inaugurata la mostra “The Wall”. L'esposizione raccoglie le fotografie che Attilio Pavin realizzò documentando passo passo quel cambiamento epocale.
La mostra rimarrà aperta a ingresso libero dalle 10 alle 18 fino a domenica 23 novembre (lunedì chiuso).
Infine, sempre sabato 8 novembre alle 16.30 si inaugurerà allo Spazio6, in contra' S. Pietro 6, la mostra “Muri che….”: una reinterpretazione del concetto di muro secondo ricerche e letture personali dei soci di Circolo Fotografico Vicenza, Fotoclub Il Punto Focale, Fotoricerca Valdagno, Spazio6.
La mostra rimarrà aperta fino a domenica 30 novembre dalle 15 alle 19.30 (lunedì chiuso).
Il Muro di Berlino il 9 novembre del 1989. Dal 1961 fino alla sua caduta ha rappresentato il simbolo della divisione del mondo in due blocchi ideologici contrapposti.
Quando la mattina del 13 agosto 1961 i berlinesi si svegliarono, la città era stata divisa in due dal filo spinato che pochi giorni più tardi si trasformò in un muro, simbolo di divisioni che affondavano le proprie radici nella fine della Seconda guerra mondiale. Si trattò di una separazione traumatica che coinvolse persone della stessa città, a volte della stessa famiglia.
Il Muro diventò nel giro di qualche anno diario visivo di una storia di separazione. Ad ovest cominciarono presto a comparire tracce di colore, graffiti, murales, semplici scritte che ne riempivano il grigio, mentre ad est aumentarono i dispositivi di protezione per impedire la fuga dei cittadini.
La rivoluzione pacifica che si realizzò nel novembre del 1989 venne conosciuta da tutto il mondo attraverso la diffusione delle immagini dell’abbattimento del Muro. 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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