MPS dietro al piano finanziario dell'autostrada in Valsugana, CoVePA: la banda del project
Sabato 9 Febbraio 2013 alle 20:45 | 0 commenti
Massimo Follesa, Portavoce CoVePAÂ -Â Monte dei Paschi di Siena dietro al piano finanziario della Superstrada a pedaggio in Valsugana tra Canale del Brenta e Bassano del Grappa.
"Il Piano Economico Finanziario della proposta è stato asseverato da MPS Capital Services Banca per le Imprese Spa, gruppo Monte Paschi", così recita il BUR della Regione Veneto nel n. 1 del 3 gennaio 2012 che pubblica la DGRV n. 2182 del 13 dicembre 2011 che accoglie la proposta di Pizzarotti e Mantovani.
Nei comuni attorno a Bassano del Grappa sono nati numerosi comitati contro la nuova infrastruttura che, a pagamento, dovrebbe canalizzare in un tubo chiuso oltre 30.000 veicoli al giorno. Molti si sono concentrati sulle esche che sono state gettate per mettere fuori strada le attenzioni dei cittadini, dei sindaci e delle amministrazioni locali. Sulle questioni nodali e indispensabili per la realizzazione di infrastrutture come Valsugana e SP (ma in Veneto vi sono oltre una decina di PF in autostrade), a pagamento e con il Project Financing non vi è alcun approfondimento pubblico: non sono verificabili per i cittadini e per gli espropriati le valutazioni sui flussi di traffico, il Piano Economico Finanziario, il corpo del contratto proposto e accettato dalla Regione Veneto e le modalità di finanziamento e di valutazione dei rischi. Perché l'ingegner Vernizzi si è spinto a negare il corpo del contratto con le valutazioni finanziarie nell'assemblea al Vivaldi di Cassola, organizzata dai Pasinatos nel novembre 2012? Forse perchè dietro al Project Financing di Valsugana c'è il Monte dei Paschi di Siena!
La struttura tecnica della Regione Veneto e il NUVV, che fanno riferimento all'onnipotente assessore alla viabilità Renato Chisso, e guidati dal braccio destro e dal braccio sinistro dell'Onnipotente gli ingegneri Vernizzi e Fasiol, hanno presentato varianti ottimizzate, allargamenti fino a sei corsie, narrazioni sulle migliorie alla circolazione del bassanese, razionalizzazioni urbanistiche attorno alle aree dei centri commerciali e non da ultimo il migliore inserimento nella Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta. Tutte le osservazioni sugli impatti ambientali sono concentrati sui possibili miglioramenti, sulle attenuazioni, sulle riduzioni dei danni. Anche noi siamo stati a catechismo in parrocchia, qualcuno di noi ha frequentato gli scout, altri di noi hanno anche servito messa, altri si considerano dei praticanti, e nel rispetto di questi principi, per taluni la riduzione del danno è meglio del danno in quanto tale. Ma in questo caso stiamo parlando di un danno irreparabile, di un peccato mortale, di una alterazione diabolica delle parole e della verità . Senza verità non c'è giustizia, senza giustizia non può esserci prosperità . Siamo di fronte alla deroga delle leggi con possibili profili eversivi e profili nella linea d'ombra della corruzione
Non solo si prospetta un tubo sotto il Grappa di 11-12 klm, ma un sistema che metterà a pagamento strade dove si transita senza pagare e dove il sistema progettato complicherà la viabilità urbana. Il meccanismo finanziario prevede un contratto a base del Project Finanza per impegnare 700 mln di € di investimento. Se questo valore subirà gli aumenti fin qui raggiunti dalla SPV, che ammontano a oltre un terzo del valore di aggiudicazione (da 1.800 a 2.500 mln di € secondo le dichiarazioni del Presidente Zaia di agosto 2012), la Nuova Valsugana in galleria potrebbe arrivare a costare oltre 1.000 mln di €. Se poi dovesse subire gli aumenti di costi del Passante di Mestre, potrebbe aumentare dell'85% come ha denunciato la Corte dei Conti nel 2011. E' evidente che tutto si ripagherà in base ai flussi di traffico, speriamo senza coperture della Regione Veneto delle eventuali insufficienze di traffico come per SPV. Queste definizioni segretate sono poste a base del piano economico finanziario. Qui entra in gioco la banca senese. "Il Piano Economico Finanziario della proposta è stato asseverato da MPS Capital Services Banca per le Imprese Spa, gruppo Monte Paschi", così recita il BUR della Regione Veneto nel n. 1 del 3 gennaio 2012 che pubblica la DGRV n. 2182 del 13 dicembre 2011 che accoglie la proposta di Pizzarotti e Mantovani. Qualcosa però non torna, primo è strano che agli sconfitti di SPV si dia subito dopo un'opera "collaterale a SPV" una sortadi 4° lotto. In secondo luogo anche i flussi di auto sull'asta del Brenta sono in calo: sono stati evidenziati dalle analisi sul traffico del Progetto SIRSE per la predisposizione del PTPC della Provincia di Vicenza. In terzo luogo le banche stesse cominciano a porre dei dubbi sulla finanziabilità dei progetti infrastrutturali: il convegno di ANCE dell'8/11/2012 a Roma ha evidenziato, con le analisi della Dexia, che queste insufficienze sono reali e possibili, in Italia solo un PF su quattro arriva a buon fine e rispetta le previsioni. Inoltre il Progetto di Valsugana autostradale in galleria, presenta gravi limiti a monte e a valle del nodo bassanese. Infatti nell'area trentina del Tesino l'infrastruttura ritorna ad essere a due corsie una per senso di marcia, come pure nel progettato snodo di Loria della SPV, dove compie un significativo slalom tra le case e le arre urbanizzate con una mortale strettoia a due corsie. Si tratta di strettoie mortali per l'ambiente, per la mobilità ma soprattutto per il Piano Economico Finanziario che ha asseverato MPS.
A chi e a che cosa serve Valsugana? Per noi si tratta innegabilmente del 4° lotto di SPV, il suo tracciato ottimizzato serve a sostenere il PF di SPV, che non regge alla sfida dei flussi di traffico, dei rischi di mercato e dei costi dei finanziamenti bancari saliti a oltre il 9%, visti i tassi con cui è stata salvata MPS stessa. SPV potrà riscuotere i pedaggi di Valsugana per 6-7 km dai famigerati 40.000 veicoli equivalenti paganti per salvare il suo PF. Ormai i veicoli paganti su SPV si sono ridotti a meno di 20.000, forse riusciranno a drenarne atri 20.000 dalla Valsugana? Noi siamo convinti che cercare di coprire il debito di SPV di quasi 2.500 mln di €, con un'altro debito per Valsugana di 1.000 mln di €, equivale a coprire l'esposizione di una banca con un derivato finanziario a lungo termine, cioè con una bomba a orologeria. Tanto vale indebitarsi per qualcosa di utile il treno. Cosa abbia asseverato MPS per Valsugna forse è il caso di conoscerlo, come e da chi siano state asseverate le analisi finanziarie di SPV è ignoto e anche questo deve essere messo in evidenza. Va rimosso dunque chi non consente di accedere a questi documenti, il CoVePA ha presentato su questi temi due esposti alle Procure di Bassano e di Venezia cosa hanno fatto finora?
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