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Morti bianche a nordest primi cinque mesi: primato al Veneto e Vicenza tra più coinvolte

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 14 Giugno 2011 alle 10:02 | 0 commenti

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Osservatorio Vega Engineering  -  Quattro nuove vittime del lavoro in maggio a nordest e il bilancio delle morti bianche si aggrava. Nei primi cinque mesi del 2011 sale a 24. Cinque decessi al mese, ovvero almeno uno alla settimana. E muore soprattutto chi ha più esperienza (quarantenni e cinquantenni). Il  Veneto è in cima alla graduatoria con 15 vittime (2 in più rispetto ad aprile), seguito dal Trentino Alto Adige (4) e dal Friuli Venezia Giulia (5). Bolzano, Padova, Vicenza, Rovigo, Gorizia, le province più coinvolte, seguite da Belluno e Verona. Il 37,5 per cento dei decessi si registra in agricoltura. E l’incubo colpisce anche nel fine settimana con un terzo degli incidenti mortali.

Si allunga inesorabilmente l’epigrafe delle morti bianche a Nordest e nei primi cinque mesi del 2011 le persone che sono decedute nei luoghi di lavoro sono 24 (clicca per statistiche incidenze e qui per statistiche morti, n.d.r.). A sconcertare maggiormente, poi, è che la morte colpisce soprattutto chi ha più esperienza (quarantenni e cinquantenni). Intanto in tutto il Paese le vittime sono 202, pari al 17 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2010. Tendenza inversa invece viene registrata a Nordest: nei primi cinque mesi del 2010 i lavoratori che avevano perso la vita erano 32, otto in più di quest’anno.

A fornire un primo aggiornamento sui contorni del dramma è l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering; la società mestrina che attraverso i numeri punta ad una maggiore sensibilizzazione per la diffusione della cultura della sicurezza e per sollecitare l’impegno da parte del mondo imprenditoriale sul fronte della formazione dei lavoratori.

E a Nordest la situazione peggiore è in Veneto che conta 15 vittime, seguito dal Friuli Venezia Giulia (5) che ha ‘sottratto’ il secondo posto al Trentino Alto Adige e che rimane come nel mese di aprile a 4 vittime.

Considerando invece il numero di vittime rispetto alla popolazione occupata è il Friuli Venezia Giulia a detenere il primato a Nordest con un indice di incidenza di 9,8 (contro una media del Paese pari a 12,8), e al decimo posto della graduatoria nazionale. Per il Veneto viene registrato invece un indice pari a 7,1 e a 8,6 in Trentino Alto Adige

Padova, Rovigo, Vicenza, Gorizia e Bolzano le province più toccate dall’emergenza con tre vittime. Un record negativo a cui seguono quelli di Verona e Belluno (2 morti bianche).

E al quinto posto nella graduatoria nazionale di decessi sul lavoro in termini assoluti per provincia troviamo Padova, Rovigo, Vicenza, Gorizia e Bolzano, seste Belluno e Verona.

Un decesso, invece, viene registrato a Venezia, Pordenone, Udine, Trento e Treviso. L’unica provincia che continua ad esorcizzare il dramma è Trieste. Intanto nella classifica del Paese elaborata dagli esperti dell’Osservatorio Vega Engineering, (dati disponibili nel sito www.vegaengineering.com) il Veneto occupa il quarto posto (era al sesto nel primo trimestre).

Come a livello nazionale quasi quattro morti bianche su dieci vengono rilevate nel settore agricolo. Segue il settore delle costruzioni (25 per cento – era il 20 per cento a fine aprile). Viene registrato poi l’8,3 per cento dei decessi nella produzione, distribuzione, manutenzione di energia elettrica, acqua e gas. E il 4,2 per cento per il settore del legno, dell’industria alimentare della fabbricazione di macchine e apparecchi elettrici, nello smaltimento dei rifiuti, nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni e nelle associazioni ricreative, culturali e sportive e nel commercio e nelle attività artigianali.

Lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti sulle persone è la causa principale di morte (nel 37,5 per cento dei casi), seguita dalla caduta dall’alto (20,8 per cento). Un podio questo che risulta essere invertito rispetto a quello nazionale (caduta dall’alto 25,7 per cento e schiacciamento 18,8 per cento). Per l’investimento di un mezzo semovente ha perso la vita il 12,5 per cento delle vittime e il 16,7 per cento per il ribaltamento di un mezzo in movimento. A livello nazionale la mortalità femminile è stata stimata fino a fine maggio in cinque decessi, mentre quella relativa agli stranieri in 22 vittime (4 a Nordest di cui due in più nel solo mese di maggio).

La mortalità più elevata si registra soprattutto tra quarantenni e cinquantenni. Dato, quest’ultimo, parzialmente diverso da quello nazionale e dove sono invece i trentenni a dividere il podio con i quarantenni. A Nordest, dunque, più che nel resto del Paese muore chi ha più esperienza lavorativa.

Continua infine ad essere tragico anche il bollettino delle morti bianche durante il fine settimana: tra venerdì e domenica, nei primi cinque mesi del 2011 è deceduto un terzo delle vittime a Nordest. I giorni più neri in assoluto sono il martedì (quasi il 30 per cento degli incidenti mortali) e il giovedì e il venerdì (ciascuno con il 20,8 per cento degli eventi mortali registrati).


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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